Differenze fari normali e fendinebbia

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Le luci presenti in un’auto sono di diverso tipo e diversa destinazione d’uso, esistono i fari veri e propri e i fendinebbia. Come vengono utilizzati?

Talvolta oggetto del contendere e frutto di confusione nell’utilizzo, le luci a disposizione in un’auto sono diverse ed hanno ognuna un diverso utilizzo. Esistono ad esempio le luci di posizione, che hanno oggi guadagnato l’appellativo di diurne e sono diventate accese costantemente anche di giorno. I fari normali sono poi dotati di altre lampadine che rientrano nella categoria anabbagliante (le più utilizzata la sera) ed abbagliante (sui cui limiti di utilizzo la legislazione è chiara). Non sempre installati in tutte le auto esistono, poi, i fari fendinebbia. Ma in realtà quali sono le differenze di utilizzo tra i fari normali e quelli fendinebbia.

Anche se le strade sono colme di auto con i fari fendinebbia accesi, non sempre la destinazione naturale d’uso è rispettata. Ossia, quando non è presente nebbia in strada, l’utilizzo dei fari fendinebbia è superfluo ed in ogni caso punito dalla legge. In senso stretto si tratta di piccoli fari (infatti quasi sempre chiamati faretti) che aiutano a creare una visuale migliore quando si incontra nebbia fitta o a banchi. A differenza dei fari tradizionali, quindi illuminano la strada in maniera specifica allo scopo, come il nome stesso suggerisce, fendere la nebbia. Oltre le luci fendinebbia anteriori esistono delle luci fendinebbia posteriori, di colore rosso intenso, adatte a rendersi visibili ai veicoli al seguito.

Fari tradizionali e non

I fari tradizionali generalmente constano di 3 tipi di lampade installate: le lampade di posizione, dette oggi diurne (quindi sempre accese non appena si accende il quadro dell’auto), le lampadine anabbaglianti, che creano un fascio di luce dedicato alle ore serali e notturne, a medio raggio e proiettato verso il terreno che non arreca fastidio ai veicoli che si incrociano (sono le classiche luci che devono essere accese la sera in abbinamento alle luci di posizione) e le lampadine abbaglianti, dedicate a strade dove è presente un buio fitto, sono luci che devono essere spente quando si incrociano veicoli in quanto sono proiettate in maniera orizzontale ed in profondità (infatti il loro nome reale è proiettori di profondità).

Le differenze, quindi, tra le diverse tipologie di fari è evidente, come detto, sia per natura che per la destinazione di utilizzo che vanno a coprire.

L’abbinamento delle diverse tipologie di luci è pur sempre un fattore personale, ad esempio molti automobilisti sostengono che abbinare i fari fendinebbia agli anabbaglianti permette una visuale migliore, in assenza di nebbia, perché crea un fascio di luce basso che si estende lateralmente. La legge la pensa in maniera differente e sostiene le proprie tesi di utilizzo sulle diverse tipologie di luci, consigliando anche orari di utilizzo (ad esempio viene consigliato di accendere gli anabbaglianti alle cinque del pomeriggio).

Ultima modifica: 31 Marzo 2017