Quando furono presentati alle aziende e alle case automobilistiche, si guadagnarono il soprannome di “artiglio” perché in effetti l’idea che questa innovazione dava era quella di una presa particolare sul ghiaccio e sulla neve. Era il 2014 quando la Nokian Tyres presenta un pneumatico invernale assolutamente rivoluzionario. Sul battistrada sono presenti degli aculei, piccoli chiodi d’acciaio che restano nascosti nella gomma per uscire solo quando necessario. Il primo modello rispondeva al comando del conducente: era l’automobilista con un comando al volante a ordinare ai chiodi di uscire dal battistrada per garantire una maggiore presa. Era nato il primo pneumatico con i chiodi a scomparsa.
Chiodi a chiamata, secondo necessitĂ
Un’innovazione significativa anche perché arrivava esattamente dopo il brevetto del primo pneumatico invernale. L’idea era assolutamente eccezionale anche se i costi dei primi modelli erano decisamente elevanti. La prima prova su strada viene effettuata su un Suv Audi lungo una pista che offre tratti misti di asfalto, terra battuta gelata, ghiaccio e neve. I chiodi escono e si ritraggono a seconda delle necessità con grande precisione. La scommessa agli ingegneri della Nokian è lanciata: “Creare un pneumatico senziente – dice Matti Morri, responsabile tecnico della Nokian Tyres – che sia autonomo nel valutare a seconda di fondo, temperatura e umidità quando il battistrada chiodato sia necessario o meno”.
Prove su prove per ottenere il massimo
Dal giorno di quella presentazione sono passati sei anni: anche se la quota di mercato è ancora migliorabile le gomme con i chiodi a scomparsa si sono garantiti una nicchia molto interessante, in particolare nelle regioni più fredde dove la chiodatura è una condizione necessaria per tratti di strada anche molto lunghi.
La Nokian, la fabbrica di pneumatici piĂą a nord del mondo, ha fatto della sua esperienza un punto di forza testando quasi tutti i suoi pneumatici a una temperatura tra i 25 e i 40 sottozero, tra i geli e il vento sferzante del circolo polare artico.
Piste estreme, gelo (quasi) eterno
Dal primo modello la gamma è aumentata considerevolmente e i prezzi sono diventati più popolari. Se oggi un pneumatico invernale di buona qualità cosa il 30% in più di una gomma normale, bisogna aggiungere un altro 20% per avere una gomma con i chiodi a scomparsa. Una gomma che fa comodo non solo in Lapponia ma anche più a sud, anche se a quelle latitudini il freddo pesante dura come minimo 200 giorni all’anno.
Nel laboratorio di Ivalo, la Nokian ha ricostruito molti segmenti di pista con caratteristiche estreme ma molto diversi l’uno dall’altro dove ogni anno si testano non meno di 20mila gomme. Un test continuo che sta ripagando con il consenso del pubblico che di questo artiglio apprezza soprattutto la sicurezza.
Ultima modifica: 1 Febbraio 2020