Cosa fare in caso di rimozione moto

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A chi non è capitato di trovarsi, casco in mano, a dover tornare a casa con un mezzo alternativo alla propria moto? Se pur più rara rispetto a quella delle autovetture, la rimozione dei veicoli a due ruote è infatti prevista dal Codice della Strada. Ecco che cosa fare e chi chiamare in caso di rimozione moto.

Libertà sì, ma non assoluta

Chi viaggia in moto o in motorino difficilmente incorre negli stessi problemi degli automobilisti: il traffico si può aggirare, le code si possono saltare, spesso è possibile superare varchi preclusi agli automobilisti.

Anche il parcheggio è in generale più semplice, perché anche quando non si trova posto o non ci sono a disposizione gli appositi parcheggi, si può sostare ugualmente, magari ritagliandosi un piccolo spazio, anche un marciapiede.

È bene ricordare, però, che non sempre si riesce a farla franca. Perché se è vero che i vigili urbani sono in generali più indulgenti con i possessori di due ruote, è altrettanto vero che le regole esistono e (almeno in teoria) dovrebbero essere rispettate.

Pertanto, se si opterà per il parcheggio “selvaggio” della propria moto, occorre tenere bene a mente che ci si sta esponendo a un rischio: il vigile più severo, soprattutto in caso di intralcio, potrà optare per la rimozione del mezzo.

A chi rivolgersi

La doverosa premessa fatta fino ad ora ha un significato ben preciso e porta con sé un messaggio: qualora non troviate più la vostra moto dove l’avete lasciata, non vi arrabbiate.

Detto questo, sappiamo benissimo come vanno queste cose: il motociclista nei primi attimi che trascorreranno dal non ritrovamento della moto andrà nel panico, perché penserà a un furto. Quindi, una volta che realizzerà che il mezzo è stato rimosso e non rubato, di sicuro si sentirà risollevato e rinfrancato.

A questo punto, converrà mettersi presto in marcia verso il comando di polizia locale più vicina, perché il tempo è denaro: più il veicolo sarà ricoverato negli appositi parcheggi, più la sanzione aumenterà, perché oltre all’entità del verbale, occorrerà pagare anche “l’affitto” del parcheggio.

Con una veloce corsa in posta, dunque, si risolverà tutto alla svelta: si potrà recuperare la propria moto in poco tempo e si potrà continuare a viaggiare in libertà.

Ultima modifica: 15 Novembre 2018