Utilizzare in modo intelligente i mezzi di trasporto e i servizi di collegamento, per migliorare la viabilità e l’ambiente. Gli anglosassoni lo dicono in due sole parole: “Smart mobility”. Un’espressione ormai nota, universalmente, per indicare il complesso di singole azioni o di pacchetti di misure, finalizzati a decongestionare i centri urbani e i nodi trasportistici più cruciali, dal traffico di massa. Vediamo dunque da vicino come la smart mobility può aiutare la viabilità.

La smart mobility, un inquadramento generale

Una mobilità “a misura di cittadino”, tecnologicamente evoluta e a basso impatto ambientale. In estrema sintesi, la smart mobility è questo. Tante, però, le possibili declinazioni concrete che possono derivarvi. Ogni azione punta a raggiungere i medesimi obiettivi. Su tutti, la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, un’autentica piaga dei giorni nostri, e il miglioramento dell’efficienza del trasporto. Uno dei suoi capisaldi, è la creazione di economie di scala, per gli spostamenti di persone e merci.

Con più viaggiatori nel minor numero possibile di mezzi, è meglio alimentare il trasporto, con fonti rinnovabili. Sistemi ad elevato tasso di tecnologia che consentano di abbattere sensibilmente, i tempi di percorrenza e i costi di trasferimento. Una mobilità moderna ed efficiente significa spostamenti facili e, quindi, una qualità di vita nettamente migliore. Allo stesso tempo, la smart mobility favorisce una svolta ecologica della convivenza civile. Se ci si muove in modo intelligente, si arriva prima e si inquina meno.

La smart mobility comprende un ampio spettro di misure possibili e attuabili, in tutti i contesti urbani; anche nelle brulicanti metropoli, invase dalle auto. Provvedimenti elementari, basati sulla semplice applicazione de buon senso; e, invece, azioni che comportano un livello di analisi più elevato e di attuazione. Un percorso che ha nella tecnologia, un partner di fondamentale importanza:

  1. Nella realizzazione di sistemi di pianificazione del viaggio;
  2. Ottimizzazione delle rotte;
  3. Soluzioni che permettano il pagamento;
  4. Soluzioni che consentano la prenotazione digitale.

Smart mobility, alcuni casi concreti

Lasciare l’auto a casa per inquinare meno e non imbottigliarsi nel traffico. Una scelta assolutamente smart, però, ha bisogno di una valida alternativa. Ecco che si delinea la prima azione concreta, il trasporto intermodale. Un viaggiatore diretto in centro, lascia la propria auto in aree di scambio adeguatamente custodite: da queste aree di scambio, l’utente può raggiungere comodamente, con un mezzo di trasporto (bus, trenino o auto elettrica in car sharing), la meta desiderata.

Per chi non ha problemi fisici, nelle stagioni climaticamente favorevoli, ci si può anche avvalere di biciclette a pedalata assistita che consentono di arrivare in ufficio, anche in giacca e cravatta. Il mezzo pubblico è l’emblema della smart mobility.

Servirsene, significa ridurre esponenzialmente il tasso di veicoli in circolazione con effetti benefici a catena, per citarne alcuni:

  • Meno auto sulle strade;
  • Bus che viaggiano più celermente;
  • Tempi di spostamento più brevi;
  • Emissioni inquinanti abbattute.

Ultima modifica: 17 Gennaio 2020