L’approccio non è dei più semplici e un po’ di preparazione fisica non guasterebbe. Guidare una moto da enduro, in situazioni off road non è la stessa cosa che montare su una comoda sella, disporre di tutti i sistemi di sicurezza, godere di un asfalto regolare e di un tracciato che invita ad aprire il gas.
Moto da enduro come sport
La moto da enduro richiede un’attenzione particolare e una buona predisposizione a cadere. E’ un qualcosa di molto più simile a uno sport che a uno svago per rilassarsi. Anzi, la concentrazione è d’obbligo e non è uno sport in solitaria.
La regola principale per esperti e principianti è che nei percorsi impervi si viaggia sempre in compagnia, almeno una persona che ci segua o preceda, se conosce già il percorso e le sue insidie. Sarà buona compagnia per immortalare le imprese, sarà soprattutto un valido aiuto in caso di bisogno. Con una moto da enduro, in condizioni estreme, anche un semplice cambio di direzione può rappresentare un problema.
E se si considera che il rischio di cadere è sempre dietro l’angolo, se si è in due, il soccorso è sempre garantito. Vale anche per gli appassionati di vecchia data e di lunga esperienza: in fondo un percorso nuovo rappresenta comunque una prima volta.
Poche regole per riuscire nell’impresa
Poche e semplice le regole per condurre una moto da enduro, quando si abbandona la strada comoda e asfaltata per inerpicarsi su tracciati impervi, insidiosi e difficili. Quando si è in sella, lo sguardo deve essere puntato sempre sul percorso per reagire per tempo agli ostacoli o agli imprevisti. Un occhio alla ruota anteriore va bene, ma la concentrazione deve essere massima su tutto ciò che ci viene incontro.
Bisogna lasciarsi sempre il margine di tempo e di spazio per studiare la soluzione appropriata. Altra norma da tenere ben presente quando si sale su una moto da enduro è la posizione. Se provenite dal motociclismo da strada, dalle moto gran turismo, da quelle da corsa, l’enduro è tutta un’altra storia.
Mai i gomiti bassi e meglio tenere una posizione “in piedi” spostando leggermente il baricentro in avanti per poter controllare al meglio possibili impennate, proteggendo così la schiena dai contraccolpi. Può sembrare una posizione innaturale e faticosa. Al contrario: il peso del corpo si scarica sulle gambe e non sulle braccia, che avranno l’aggio necessario per cambi di direzione repentini.
La posizione delle mani sulla moto da enduro
Anche le mani devono assumere una postura particolare per controllare al meglio il manubrio. La velocità nei cambi di rapporto e nelle frenate è essenziale, per cui la posizione perfetta delle dita è di due da usare sulla frizione e uno sul freno. Per quanto concerne i freni, meglio limitare l’uso di quello anteriore, preferendo quello posteriore.
La proporzione perfetta dovrebbe essere al 70 per cento sul freno posteriore e al 30 su quello anteriore, proprio per prevenire cadute dettate da un cattivo controllo della parte anteriore. Ultima regola da tenere a mente quando si è su una moto da enduro riguarda l’apertura del “gas”. Cercare lo slancio giusto per superare un ostacolo è una cosa che si impara con l’esperienza. La ricerca dei giusti giri di motore si affina nel tempo, ma quando si è in difficoltà un buono slancio aiuta a superare l’ostacolo.
Nell’affinamento della guida conta anche la scelta di una moto da enduro che si presti a percorsi difficili. E non è questione di marca, quanto di cilindrata. Immaginare che una “maxi” possa essere la stessa cosa di una moto da strada di grossa cilindrata è un errore abbastanza comune. Come è frequente trovare moto da enduro equipaggiate come se dovessero affrontare un lungo viaggio su strada.
Cadere con un mezzo così configurato può comportare danni notevoli. Allo stesso modo pensare che l’esatto opposto di un “elefante” sia la scelta giusta per chi si accosta al genere, è un errore abbastanza diffuso. Le racing richiedono una bella prestanza fisica e sono perfette proprio su quei percorsi che non sono certo adatti ai principianti.
Non vanno su strada e devono essere trasportate con carrelli o furgoni. Meglio affidarsi quindi a un buon usato, anche datato per una “dual sport”, che ben manutenuta e ben gommata, può ancora dire la sua sia su strada, sia sui percorsi difficili.
L’abbigliamento giusto per guidare una moto da enduro
Guidare una moto da enduro significa anche utilizzare un abbigliamento tecnico adeguato. L’errore tipico dei principianti è dotarsi di tutte le protezioni e gli indumenti tecnici. C’è la convinzione che eccedere in misure di protezione possa mettere al riparo dalle conseguenze delle cadute, che con una moto da enduro sono assolutamente nella norma. Ma non c’è niente di più sbagliato.
Non è neppure vero che si guadagna in sicurezza. Si perde soprattutto in elasticità e mobilità. Si rischia di ottenere un effetto “rigido” che sui percorsi accidentati può rivelarsi estremamente dannoso. Meglio, soprattutto se si è alle prime uscite, attrezzarsi con una pettorina da cross, che sarà sufficiente a proteggere il tronco in caso di caduta ma non impedirà i movimenti e non aggiungerà peso inutile.
Le ginocchiere sono indispensabili e quelle devono essere molto rigide. Infine gli stivali, che sono davvero importanti se si affrontano sentieri o piste da cross dove la velocità ha il suo ruolo. Per l’abbigliamento va bene anche una tuta da strada in tessuto. La cosa più importante quando si è alla guida di una moto da enduro è sentirsi a proprio agio.
Non resta che montare sulla sella e lanciarsi sui sentieri più irregolari, ma sempre in compagnia. Per le prime esperienze è sempre meglio accompagnarsi a qualcuno più esperto, che conosca il percorso e le sue difficoltà, che faccia strada e che magari intervenga in caso di problemi. La vera regola di un motociclista da enduro è mai sopravvalutare le proprie capacità.
Ultima modifica: 13 Dicembre 2018