È stato approvato il nuovo regolamento tecnico del 2022 sulle norme strutturali delle monoposto di Formula1.

Principali novità

Le novità che saranno introdotte tra un paio di anni in F1 riguardano la standardizzazione di diversi componenti delle auto, per rendere più simili quelle parti che incidono meno sulle prestazioni delle monoposto. In questo modo si abbattono anche i costi.

Con il nuovo regolamento, le componenti che costituiscono una vettura di Formula 1 si suddividono in due categorie: LTC (acronimo di Listed Team Components), ovvero i componenti di proprietà intellettuale delle squadre o dei loro fornitori, da cui quindi devono essere progettati e prodotti; la seconda categoria si chiama TRC (acronimo di Transferable Components) e sono i componenti progettati dai team o dai fornitori che possono essere venduti ai team clienti.

Per finire, esistono quei componenti che non rientrano in nessuna delle due categorie e che si chiamano SSC (Standard Supply Components).

I componenti standard della F1

Sono standard tutti quei componenti progettati e realizzati da un fornitore esterno ai team di F1, scelto dalla Federazione. Si tratta di elementi identici per tutte le squadre. Tra essi, vi sono la pompa per la benzina ad alta pressione, diventata standard dopo le vicende che si sono verificate con la Power Unit Ferrari, con controlli approfonditi sulla monoposto.

Tra le parti standard troviamo anche i tubi, e l’albero meccanico che aziona la pompa.Per il 2022 e 2023, anche le termocoperte saranno standard, mentre dal 2024 saranno completamente vietate. I cerchioni saranno identici per tutte le scuderie e da essi potrà dipendere anche l’intera filosofia di progetto, con fori specifici e apposite geometrie.

PDC (acronimo di Prescribed Design Components), sono invece componenti che presentano un livello inferiore di standardizzazione e che pur essendo simili per tutti, potranno essere modificati in alcune parti. Sono elementi interamente realizzati dalle singole squadre e vi rientrano i pannelli copriruota, la struttura del fondo e quelle di impatto, sia anteriore che posteriore e l’accumulatore idraulico della benzina.

Cestello freni Ferrari

Anche i cestelli dei freni rientrano tra i PDC: insieme ai cerchioni i cestelli sono però componenti più complessi, che influenzano la gestione della temperatura delle gomme e dei freni.

I dadi per il fissaggio delle ruote saranno anch’essi standardizzati. Si eviterà così ai singoli team di progettare dadi particolari per velocizzare le operazioni dei pit stop, come avveniva ultimamente. Per ultimi, ma non meno importanti, anche i mozzi rientreranno tra i PDC. Con il loro design, i team potevano gestire più facilmente i flussi aerodinamici e i vortici generati dal rotolamento della ruota.

Parti open source

L’ultima categoria di elementi strutturali è quella delle OSC (acronimo di Open Source Components). Si tratta di componenti la cui applicazione rientra nella piena discrezionalità dei team.

Le specifiche tecniche di realizzazione, però, devono essere a libera disposizione di tutti i team. Rientrano tra gli OSC, l’albero di trasmissione, il DRS, i pedali, il piantone dello sterzo, il display sul volante, il quick release, il volante, le pinze freno, e il sistema di controllo idraulico al posteriore dell’impianto frenante. Questi ultimi due componenti, però, saranno standardizzati dal 2023.

Il fatto che questi elementi siano open source, significa che ogni team saprà, ad esempio, anche dove posizionare le leve dietro il volante per la gestione della frizione.

Caratteristiche salienti delle auto di Formula1

Il peso di una monoposto è un elemento caratterizzante. Il regolamento tecnico della Federazione Automobilistica Internazionale prevede esplicitamente un peso minimo al di sotto del quale non si potrà assolutamente scendere: compreso il pilota, un’auto di F1 non può pesare meno di 798 kg, carburante escluso.

Quelle del 2022, con il nuovo progetto tecnico che torna a sfruttare l’effetto suolo, sono le macchine più pesanti della storia.

Il peso delle macchine nella storia della Formula 1

Partiamo dall’inizio del mondiale F1: agli albori del campionato, per le auto partecipanti non era previsto alcun limite minimo. Le prime imposizioni arrivarono solo nel 1961, con un minimo di 450 chilogrammi fino al 1965. Da quel momento si comincia a “ingrassare”, con i 500 kg imposti dal ’66 al ’72, che passano poi a 575 kg fino al 1980 e addirittura a 585 nella stagione successiva.

A quel punto la classe regina inizia una prima fase di dimagrimento: nel 1982 si torna a 580 kg, mentre dal 1983 al 1986 si passa ai 540 kg minimi. Ulteriore riduzione di peso anche nei due anni seguenti, con le auto a motore turbo che potevano pesare 540kg e quelle con propulsori aspirati che potevano scendere a 500. Proprio la mezza tonnellata sarà il peso minimo fino agli incidenti di Ratzenberger, Senna e Wendlinger: dal Gp Canada 1994 fino al 1996 si salirà dunque a 515 kg.

Calcolo del peso di una macchina di Formula 1

Fino ai primi anni ‘90 il pilota si considerava escluso dal peso complessivo della monoposto. La situazione cambia però a partire dalla seconda metà del decennio, e, per questo oggi i piloti corrono nel garage della Fia con il casco in testa o in mano, al termine di ogni sessione ufficiale per verificare il peso.

Nel ’97, il peso minimo arriva a 600 chilogrammi pilota incluso, e resta fisso fino al termine della stagione 2007. Nel 2008 e nel 2009 la bilancia sale a 605 kg, per giungere a 620 nel 2010 e addirittura a 640 nel 2011 e poi ancora 642 nel 2012-2013. Nel 2014 porta si registra un ulteriore incremento alla bilancia, che passa a 691 kg per sopportare il maggiore peso del motore ibrido accompagnato da gravosi pacchi batterie.

Nel 2015 si arriva a 700 kg per poi balzare ai 728 kg del 2017, anno della rivoluzione regolamentare che ha portato in pista le nuove (e bellissime) monoposto più larghe. Nel 2018, con l’arrivo dell’Halo, si sale a 733 chilogrammi, per poi crescere di altri 10 kg nella stagione successiva. Dal 2019 è previsto un peso di 80 kg per pilota (con o senza zavorra), mentre il totale con l’auto è arrivato a 743 kg.

Ultima modifica: 7 Agosto 2022