Blocco auto diesel 2020: cosa aspettarsi

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Il Diesel è sotto attacco. Ritenuto la principale causa dell’impatto negativo sull’ambiente da parte della mobilità, sta vivendo un periodo certamente non felice. In pratica, infatti, gli attacchi arrivano su due fronti: da un lato alcuni comuni – tra cui Milano – hanno interdetto la circolazione di auto a Diesel in parecchie (ed estese) aree della città, dall’altro è stata introdotta la Ecotassa che, in pratica, da marzo 2019 a dicembre 2021 va a gravare sulle tasche di quelli automobilisti che, al momento dell’acquisto, non rinunciano al Diesel. L’esborso non è irrisorio: a seconda della quantità di emissioni immessa in atmosfera, si vanno ad aggiungere, al prezzo del listino, dai 1100 ai 2500 Euro. Ma vediamo che cosa potrebbe accadere nel 2020 in termini di blocco del traffico delle auto Diesel.

Il parco è vecchio

Per prima cosa, no agli allarmismi. Sebbene il Diesel sia sicuramente sotto la lente, non è detto che tutte le auto Diesel non possano più circolare. Di sicuro c’è da aspettarsi un ulteriore giro di vite sulle auto veramente vecchie, quelle che sono state immatricolate 20 anni fa or sono.

D’altro canto, i numeri parlano chiari: metà delle auto circolanti in Italia posseggono motorizzazioni veramente vecchie, che vanno dall’Euro 0 alle Euro 3, passando per l’euro 1 e 2. È questa la base delle polemiche sulla Ecotassa di cui si diceva: probabilmente sarebbe stato più centrato un provvedimento capace di incentivare lo svecchiamento del parco circolante, al posto di un provvedimento teso a disincentivare auto a Diesel che, seppur inquinante, sono comunque auto nuove ed efficienti.

Le auto Diesel verso l’estinzione?

Di sicuro, come si diceva, il 2020 porterà cattive notizie ai possessori di auto a Diesel, anche non vecchissime. Il percorso segnato sembra voler determinare l’estinzione di auto con questo tipo di trazione, anche se i numeri – intesi come convenienza nell’acquisto – fanno ancora per molti versi propendere per l’acquisto di un’auto Diesel.

Quello che non conviene è l’usato: si rischia di acquistare un’auto tutto sommato nuova – per esempio una Euro 5 – e non poter circolare in città, per esempio a Milano. Potendo, si dovrebbe comporre il proprio parco macchine familiare secondo la tipologia di utilizzo, Diesel per le lunghe percorrenze, elettrico o gas in città. Ma, ovviamente, non è così facile farlo: mancano incentivi mirati, forse un impulso in questo senso potrebbe arrivare dal noleggio a lungo termine…

Ultima modifica: 30 Dicembre 2019