Loris Capirossi è il più giovane pilota della storia a vincere un gran premio, a sedici anni, e il titolo nella stagione di debutto in classe 125. La sua vita è stata intensa e ricca di colpi di scena, tanto da portarlo a scrivere una biografia della propria vita.

Loris Capirossi, biografia

Un altro titolo conquistato in 250, 22 anni corsi ininterrottamente nel Motomondiale collezionando 328 gettoni di gara, 29 successi e 99 podi. Numeri da campione. Ma di Loris Capirossi passerà alla storia qualcosa di più della semplice abilità tecnica alla guida di una motocicletta da competizione.

L’oggi responsabile della sicurezza della Moto Gp è stato un vero appassionato. Lo dimostrano le attestazioni di stima e affetto che gli tributano tanti ex colleghi in un mondo in genere avaro di carinerie. Lo ammette anche lo stesso Loris nella sua bella biografia “65, la mia vita senza paura” scritta a quattro mani con Simone Sarasso.

Un testo che va oltre la solita celebrazione autoreferenziale malcelata con massicce dosi di falsa modestia. Pane al pane, vino al vino, del resto, è una ricetta che ben si addice all’oggi quarantaseienne bolognese (nato a Castel San Pietro Terme per la precisione). Sincerità da osteria, ma toni da college britannico nella biografia che offre molti contenuti inediti. Partiamo dalla fine: il ritiro nel 2011 a Valencia.

Un’ultima gara triste e non solo per l’egoistica amarezza di lasciare un mondo nel quale si è recitato da protagonista per più di venti anni. Loris conosce per la prima volta dopo un’infinità di gare corse a tutto gas una presenza ignota:

Ho scoperto una parte di me che non conoscevo: ho avuto paura di correre, di morire.

La gara più difficile della mia vita

Parole che vanno lette alla luce di quanto si era verificato pochi giorni prima a Sepang in Malesia dove Capirossi aveva dovuto assistere alla incredibile morte in gara di Marco Simoncelli, pilota e persona davvero indimenticabile. Esperienze e testimonianze di vita che solo un animo sensibile può trasmettere, ben espresse dalla abile penna di Sarasso. Le pagine scorrono veloci, ma non leggere.

Storie di piloti e rivelazioni inedite

Dentro le mille storie di meccanici e officine, trasferte in giro per il mondo, belle donne che si accompagnano ai motori secondo il tradizionale cliché, c’è tanta profondità.. e molte rivelazioni inedite.

Come quella che riguarda un gigante assoluto della storia della motocicletta, per alcuni il più grande di sempre. “Un giorno a Brno in occasione del gran premio della Repubblica Ceca feci dormire nel mio camper un biondino: non sapeva dove andare, diceva che ero il suo idolo. Che tenerezza. Al mattino sono uscito per fare il warm up, lui ronfava. Era Valentino Rossi, un anno dopo avrebbe esordito in 125”.

Ultima modifica: 2 Settembre 2019