L’auto che si guida da sola è ancora lontana. Così come il furgone senza pilota che recapita i pacchi a casa con un drone. Oppure il taxi automatico che ti preleva a domicilio.
Nei prototipi più evoluti di Mercedes, Renault, Audi, Volvo e Bmw questi scorci di futuro sono già realtà , ma per trasformarli in veicoli di serie servono decisivi progressi in tema di infrastrutture. E una legislazione capace di disciplinare la delicata materia della responsabilità in caso di incidenti provocati da auto senza pilota.
E’ una serie di step obbligati, che rende meno vicino il traguardo della guida autonoma di livello 5, quella che consente al pilota di staccare le mani dal volante e di lasciare all’auto il completo controllo delle funzioni di guida.
In attesa di raggiungere questo obiettivo, le case automobilistiche puntano soprattutto sulla guida assistita. Quella serie di sistemi, imperniati su sensori e telecamere, che consentono all’auto di provvedere autonomamente alla guida in particolari situazioni.
Il cruise control per mantenere stabile la velocità in autostrada (ottimo antidoto anti-multe) è stata la pietra miliare di queste tecnologie che si sono evolute in modo importante, rendendo sempre più sicure le nostre vetture.
Il cruise control adattivo ci consente di viaggiare in colonna senza lo stress di frenate e ripartenze. L’auto provvede da sola a mantenere la distanza di sicurezza. Impulsi luminosi e sonori segnalano il sopraggiungere di veicoli nell’angolo morto, una decisa vibrazione dello sterzo ci avverte che stiamo cambiando corsia senza mettere la freccia.
La guida assistita: meno stress e molta più sicurezza
Nella guida autonoma di livello 2 le auto seguono anche le linee stradali, sono in grado di curvare da sole. Ma dopo pochi secondi invitano il guidatore a rimettere le mani sul volante. Se aggiungiamo la frenata automatica di emergenza, l’auto-parking, i fari intelligenti e le tecnologie predittive, capaci di leggere in anticipo ciò che sta dietro l’angolo, è facile capire che le automobili di oggi sono già dei modernissimi computer viaggianti che ci aiutano a guidare con più serenità e sicurezza.
Nissan Intelligent Mobility, il test di QN Motori
E anche i marchi più popolari svolgono una funzione importante perché rendono sempre più diffuso e democratico l’uso di queste tecnologie. In attesa dell’auto a guida autonoma teniamoci strette quelle di oggi, dove l’uomo è ancora al centro.
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 25 Giugno 2018