Si chiamano Tiny House, sono un fenomeno cresciuto negli Stati Uniti e ora potrebbero diventare tali anche in Italia. Letteralmente il nome significa “minuscola casa” ed effettivamente si tratta di vere e proprie abitazioni, che si muovono come delle roulotte ma sono molto di più, perché più grandi e con più servizi. Tra le caratteristiche principali: sono ad emissioni zero.
Tiny House, perché nasce il fenomeno
Le Tiny House nascono dalla volontà di coniugare la volontà di essere in tutto e per tutto sostenibili per l’ambiente a quella di non avere grandi spese. Costruirsi una piccola casa da sé ha infatti dei costi ridotti, rispetto a quelli di un mutuo per la vita. C’è il costo iniziale dei materiali, poi si fa tutto con energia solare e per chi decide di farlo diventa sostenibile anche l’approvvigionamento del cibo, visto che molti di quelli che decidono per questa svolta si spostano su delle grandi ruote e si piazzano in mezzo al verde, davanti a un lago, ovunque possa essere possibile sostare ed usufruire dei prodotti della natura.
Inoltre, sempre restando al tema dei costi, le Tiny House non sono riconosciute come delle vere e proprie case. Questo consente di non dover pagare le imposte sugli immobili, piuttosto che le tasse condominiali.
La costruzione di una Tiny House
Generalmente chi decide di costruire una Tiny House lo fa da sé. Si arma di pazienza e dei materiali che servono e fa da muratore della propria abitazione. Ovviamente non si tratta di un processo che si sviluppa dall’oggi al domani. Serve un piano e prodotti specifici. Ad esempio per le pareti, che vengono generalmente costruite con il legno. Non un legno comune, ma uno apposito che è stato progettato per far circolare l’aria e rendere l’ambiente confortevole sia in estate che in inverno, lasciando la casa asciutta. Ci sono anche esempi nel mondo di Tiny House costruite in pochi giorni, ma la fase antecedente deve essere certosina nell’organizzazione, se davvero ci si vorrà vivere dentro. Gli spazi vanno organizzati bene, per la cucina, per il bagno, la zona letto, considerato che le Tiny House hanno un perimetro di non più di una quarantina di metri quadri.
Tiny House, il futuro nel settore alberghiero e il progetto di Renzo Piano
Le minuscole case sono diventate comuni anche nel settore alberghiero, dove vengono utilizzate per creare dei piccolissimi ambienti da poter utilizzare come stanze per i clienti.
In passato si è occupato del fenomeno delle Tiny House anche Renzo Piano, che ha progettato un modello denominato Diogene, dal nome dell’antico filosofo greco. Una casa piccolissima, della superficie di 7,5 metri quadrati, presentata già nel 2009 come un esempio di “rifugio volontario”. Lo spazio è sufficiente giusto per un letto e un tavolino. Negli anni il prototipo si è sviluppato ed è stato presentato in diverse forme, sempre mantenendo l’idea di base di uno spazio vitale minimo, da inserire in contesti naturali per poter studiare e riposarsi. “Questa casetta – ha poi spiegato Piano – è il risultato di un lungo viaggio, determinato in parte da desideri e sogni, ma in parte anche dalla tecnologia e un approccio scientifico”.
Ultima modifica: 31 Agosto 2023