Italia e Germania sono i principali mercati per smart. Allo stesso tempo però sono anche tra i Paesi con il più basso numero di stazioni di ricarica per mille abitanti. Va da sé che qualche dubbio sulla bontà della scelta di abbandonare i motori tradizionali si sia sollevato.

Dal 2020, infatti, smart diventerà un brand solamente elettrico. Nella sua gamma, sia ForTwo sia ForFour sono già offerte con alimentazione solo elettrica. Mediamente, il proprietario della citycar tedesca percorre fra i 30 e i 40 km al giorno. Passare a una gamma interamente elettrica viene quindi ritenuto abbastanza naturale.

Il problema principale restano le infrastrutture. Che, come detto, mancano proprio nei due principali mercati. “La nostra è una mossa coraggiosa”, ha detto Annette Winkler, Ceo smart che lascerà l’incarico a settembre dopo otto anni. “Noi vendiamo circa 10.500 smart l’anno a Roma, dove penso ci siano appena 24 stazioni di ricarica. Le città devono investire. Il nostro team a Roma ha convinto circa 200 parcheggi a dotarsi di stazioni di ricarica dall’anno prossimo”.

Recentemente Bloomberg ha parlato di mossa obbligata per la sopravvivenza. Il passaggio all’elettrico è l’ultima frontiera per il marchio tedesco che ha accumulato circa 4 miliardi di euro di perdite, sottolinea il canale finanziario americano. Nel mese di maggio, le vendite sono calate del 5%. Il dato del 2018 parla di -8,5%.

Smart ha messo in preventivo ulteriori perdite nelle vendite con il passaggio all’elettrico, ritenuto comunque necessario, come si legge su Autonews. “Nella prima fase probabilmente perderemo dei clienti”, ha detto Winkler. “Sono però sicura che dopo questo breve periodo avremo grande successo. Sono sicura che le città spingeranno le auto elettriche”.

Ultima modifica: 6 Giugno 2018