L’utilizzo dei monopattini nelle grandi città continua ad essere un forte motivo di discussione, particolarmente a fronte delle possibili nuove leggi che potrebbero entrare in vigore in Italia nei prossimi mesi per volontà del governo nazionale. Nei giorni scorsi, infatti, è stata presentata una proposta di legge da parte della Lega inerente alcune possibili modifiche al Codice della strada. In particolare, nel disegno è inserita la possibilità di utilizzo solo per i maggiorenni, un limite di velocità fissato a 6 chilometri orari per le aree pedonali, 20 per le piste ciclabili e 30 per le strade urbane.
In più, nel caso di passaggio in via definitiva del testo attuale, sarebbe vietato il passaggio sui marciapiedi, la sosta fuori dalle aree non consentite e ci sarebbero novità anche riguardo all’assicurazione obbligatoria e al casco per tutti. Le modifiche alle norme del Codice riguardano anche la potenza che i monopattini devono avere per essere regolari. Non dovranno infatti superare gli 0,50 kilowatt, oltre a non presentare posti a sedere e ad essere dotati di segnalatore acustico, regolatore di velocità e marcatura CE. Chi contravviene rischia una multa che va dai 100 ai 400 euro.
Cosa dice il report di Micro-Mobility for Europe
Tutti provvedimenti che dovranno superare l’esame del Parlamento, ma che anche solo per la proposta in sé spingono a una riflessione riguardo alla reale pericolosità dei monopattini stessi, soprattutto alla luce del boom di vendite registrato negli ultimi anni. Secondo il report di Micro-Mobility for Europe, gli acquisti degli e-scooter hanno visto un rialzo nel Vecchio Continente del 39% dal 2021 al 2022. Eppure, nonostante l’evidente crescita, il tasso di infortuni per chi ha deciso di utilizzare il monopattino è calato di quasi il 39% da un anno solare all’altro. Si è passati infatti da 5,1/mio km a 4,1/mio km. Il rischio di morte è sceso del 17,7 %. Pochissima la differenza nel tasso di infortuni tra chi utilizza i monopattini in sharing (4,09/mio km) e chi le biciclette in sharing (4,15/mio km). In compenso, i ciclomotori condivisi portano a un rischio di incidenti venti volte superiore.
Micro-Mobility for Europe, i numeri dello studio e l’obiettivo del report
Il rapporto di Micro-Mobility for Europe prende in considerazione un numero molto ampio di persone e di viaggi in e-scooter. Parliamo infatti di 350 milioni di spostamenti su monopattino e di un totale di 640 milioni di chilometri percorsi su monopattino, oltre a 28 milioni di viaggi e 75 milioni di chimoletri per le e-bike. I dati vengono stilati grazie alla collaborazione degli utilizzatori nei vari anni solari.
«Speriamo che questi dati contribuiranno a informare in vista dei dibattiti sulle politiche di sicurezza stradale nell’Unione Europea, al fine di ridurre i rischi di incidenti per gli utenti della strada vulnerabili, come i conducenti di micro-mobilità condivisa. Ci impegniamo a continuare a lavorare a stretto contatto con le autorità per farlo», ha dichiarato Sebastian Schlebusch, Initiave Lead di Micro-Mobility for Europe. L’obiettivo della società, infatti, è quello di dimostrare che la mobilità elettrica ha degli effetti positivi in termini di sicurezza stradale, rendendo sempre più accessibili le informazioni riguardanti tanto gli e-scooter quanto gli e-bike.
Ultima modifica: 15 Giugno 2023