Nella classifica europea dei paesi costruttori di automobili, la Spagna è al secondo posto dopo la Germania e prima della Francia. La nazione iberica non vuole di certo perdere la propria posizione, in un momento storico di profonda trasformazione per l’industria automobilistica, sempre più orientata alla mobilità elettrica. Per questo la Spagna ha deciso di investire ben 13 miliardi di euro entro il 2023 proprio nello sviluppo del settore dell’elettrificazione a quattro ruote.
I soldi fanno parte del pacchetto di aiuti da 70 miliardi di euro provenienti dall’Unione Europea, destinati a supportare il rilancio economico spagnolo post-Covid. Il settore della mobilità elettrica risulta dunque di fondamentale importanza per il paese.
Il ministro dell’industria spagnolo Raul Blanco spiega molto bene la direzione che il suo governo intende prendere: “Abbiamo un obiettivo chiaro. Vogliamo rimanere il secondo produttore di automobili dell’Unione Europea nel 2030, nel 2040 e nel 2050, indipendentemente dalla tecnologia disponibile”. E siccome il trend attuale si chiama mobilità elettrica, pare abbastanza logico che Madrid punti proprio su tale tecnologia.
I 13 miliardi di euro di cui sopra, serviranno quindi a sostenere la trasformazione, lavorando su incentivi all’acquisto di auto elettriche, sostegno ai progetti legati alle infrastrutture di ricarica e l’aiuto nella costruzione di impianti di produzione per batterie. Riguardo a quest’ultimo punto, vi è già l’ipotesi di uno stabilimento da 40 gigawatt, il cui costo è stimato attorno ai 2,5 miliardi: una piccola fetta delle risorse a disposizione.
Le regioni spagnole si sono già attivate per accaparrarsi gli investimenti. Come la Catalogna, ad esempio, che ha già proposto terreni e piani di prestiti alle imprese. Anche le aziende iberiche non stanno perdendo tempo: guidano la mobilitazione, per peso economico, Seat e la società di energia Iberdrola, le quali hanno siglato un accordo per realizzare un piano industriale che segua per intero il ciclo di sviluppo dei veicoli elettrici, dalle materie prime alla messa in vendita.
La ripartenza in senso green dell’industria automobilistica spagnola potrebbe rappresentare infine anche una soluzione per il problema Nissan. Ricordiamo infatti che a causa della pandemia di Coronavirus, la casa giapponese ha dovuto annunciare la chiusura dei suoi impianti in Spagna (ne abbiamo parlato in questo articolo). Tutti i lavoratori che rischiano il posto potrebbero dunque essere riassorbiti attraverso le iniziative proposte da aziende e governo.
Ultima modifica: 10 Maggio 2021