Caro prezzi carburante, continua l’azione di Federmetano a sostegno del metano per autotrazione
Lo scorso 19 ottobre l’Associazione ha incontrato l’On. Vannia Gava, sottosegretario al MITE. Un’importante occasione di confronto in cui sono stati discussi argomenti decisivi per il settore.
Un incontro proficuo quello che ha visto protagonisti, lo scorso 19 ottobre, Federmetano e l’On. Vannia Gava, sottosegretario al MITE.
Tra i temi affrontati la forte criticità che il comparto sta attraversando a fronte dell’escalation dei prezzi della materia prima gas. Federmetano ha ribadito come questa impennata stia mettendo in seria difficoltà un settore di eccellenza che – con le sue 1.500 stazioni di rifornimento di CNG, di cui 106 di LNG, e con oltre 1 milione di veicoli circolanti – presenta enormi opportunità di decarbonizzazione per l’Italia e per l’Europa.
Infrastrutture e mezzi che erogano/utilizzano già oggi il 20% di biometano che potenzialmente potrebbe coprire il 25% dei consumi prospettici del trasporto nazionale su gomma.
Il metano/LNG per autotrazione opera nel mercato dei carburanti e ne segue le regole di concorrenza, ma alle attuali quotazioni internazionali ha perso ogni margine di economicità rispetto agli altri carburanti, con grave danno per gli utenti (soprattutto quelli più deboli), gravissima crisi dei settori indotti, rischio di chiusura degli impianti e vanificazione degli ingenti sforzi fatti dal Governo per sviluppare la produzione di biometano per autotrazione attraverso il PNRR.
L’Associazione ha indicato come possibile soluzione tampone di durata transitoria l’inclusione dell’autotrazione tra le categorie di utilizzo del gas naturale a cui è riconosciuta la riduzione dell’IVA al 5% – in virtù del decreto legge 27 settembre 2021, n. 130 – con possibilità di applicare tale riduzione al prezzo finale per l’utente.
Inoltre è stata sottolineata l’importanza di affiancare misure mirate per ridurre gli effetti dei rincari sul settore dell’autotrasporto, per il quale, dato l’attuale regime normativo sulle detrazioni fiscali, la proposta di riduzione dell’aliquota IVA non produrrebbe effetti.
“Non possiamo trascurare gli effetti di questa criticità che colpisce duramente un settore comunque strategico per la decarbonizzazione in Italia e in Europa, comportando un grave danno per gli utenti più deboli e una gravissima crisi dei settori indotti e vogliamo approfondire una possibile soluzione tampone di durata transitoria – ha dichiarato Gava – per includere l’autotrazione tra le categorie di utilizzo del gas naturale a cui è riconosciuta la riduzione dell’Iva al 5 per cento, in virtù del decreto legge Salva bollette, con possibilità di applicare tale riduzione al prezzo finale per l’utente”.
Durante l’incontro si è parlato anche della semplificazione delle procedure di revisione serbatoi metano, “in ogni caso – ha continuato il sottosegretario – il settore merita attenzione e rispetto anche attraverso procedure amministrative chiare, stabili e semplificate. Sarà mio impegno sbloccare il decreto interministeriale predisposto ai sensi del decreto legge Semplificazioni del 2020, teso a semplificare l’attività di riqualificazione delle bombole per il contenimento di metano per autotrazione”.
Federmetano ha poi precisato che i provvedimenti inclusi nel pacchetto “Fit for 55”, così come altri provvedimenti UE, non sono favorevoli al gas naturale e non tengono conto del grande contributo alla decarbonizzazione che può derivare dall’utilizzo immediato e su più vasta scala dei combustibili rinnovabili, dal biometano in primis, al bioLng, alle miscele metano-idrogeno, grazie alle tecnologie attualmente fruibili e diffuse, come quella dei motori a combustione interna.
Il settore del metano per autotrazione vuole essere in prima linea sul fronte della decarbonizzazione, ma se non vi sarà un forte intervento italiano nella discussione delle normative europee rischia di rimanere schiacciato da una transizione che impone un’unica tecnologia, a scapito di una realtà tecnologica e di know-how che non hanno eguali nel contesto europeo e che per questo vanno tutelati e valorizzati.
È, dunque, necessaria una politica che riconosca il valore paritetico del biometano rispetto all’elettrico, in considerazione anche della capillarità della rete distributiva italiana. Una infrastruttura che sta peraltro attuando al meglio l’adeguamento al servizio self-service all’utenza, oggi supportato da una normativa più adeguata e favorevole.
La revisione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD)
Il focus si è poi spostato sulla metodologia per la revisione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD). Tema oggetto di una recentemente discussione da parte del Comitato interministeriale per la transizione ecologica – CITE, che ha proposto di organizzare gruppi di lavoro tematici per elaborare una proposta di intervento complessivo che porti alla rimozione dei SAD. L’obiettivo è individuare soluzioni volte a evitare impatti negativi per i cittadini e le filiere industriali, anche ai fini della tutela della competitività del Paese. Federmetano si è resa disponibile a partecipare ai lavori.
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Ultima modifica: 25 Ottobre 2021