È indubbia l’importanza che il car sharing assume nello sviluppo di una mobilità urbana sostenibile. La buona pratica di condividere lo stesso mezzo tra persone che compiono i medesimi tragitti è sempre più diffusa in tantissime grandi metropoli in tutto il mondo. Un recente studio sembra ora indicare quali sono le città che risultano maggiormente condivisibili dal punto di vista automobilistico.

LO STUDIO
L’indagine è stata realizzata da un team di ricercatori provenienti da CNR, Massachusetts Institute of Technology (MIT), Cornell University e Uber, ed è stata pubblicata sul numero di marzo 2017 della rivista Nature Scientific Reports. Analizzando i dati (big data forniti anche da Uber) di oltre duecento milioni di viaggi in taxi effettuati a New York, San Francisco, Vienna e Singapore, gli studiosi sono riusciti a definire le leggi della mobilità condivisa e costruire dunque un modello di analisi che può essere utilizzato su qualsiasi città. Come spiega Paolo Santi, membro dell’istituto di informatica e telematica del CNR, “con tre soli parametri – l’area urbana, la densità delle richieste di viaggio e la velocità media del traffico – è stato possibile ottenere una stima molto accurata del numero di viaggi che può essere condiviso in una data città”. Un dato importante, che consente di progettare gli interventi migliori necessari a ottimizzare le potenzialità di mobilità sostenibile di ogni centro urbano.

LE CITTÀ PROMOSSE E BOCCIATE
Tra le città più promettenti compare Milano, con un potenziale di condivisione dei viaggi di circa il 50%. Un buon risultato, considerando che la migliore risulta New York con il 62%. Male per Roma, Berlino e Londra, fra le meno condivisibili, con valori tra il 10 i il 15%.

Ultima modifica: 7 Marzo 2017