Intervista a Mario Sacchiero, amministratore delegato Subaru

Anche Subaru, casa dall’immagine da prestazioni sportive e della trazione integrale si e’ dovuta convertire al diesel?
“I nostri ingegneri hanno lavorato per bei sei anni prima di lanciare la nostra motorizzazione a gasolio. Se abbiamo tardato e’ perche’ volevamo mantenere il nostro concetto di motore Boxer anche nel diesel. Siamo partiti con un sei cilindri per arrivare allla versione definitiva con un 4 cilindri super quadro. Oggi e’ l’unico motore diesel a cilindri contrapposti in commercio.”
Ritiene giusto aver aspettato tanto perdendo il momento magico della grande escalation del diesel?
“Sicuramente perche’ Subaru voleva mantenere la propria immagine di auto di nicchia che puo’ vantare un motore silenzioso e senza vibrazioni tipico della struttura Boxer e allo sstesso tempo avere una vettura dal baricentro basso e della trazione integrale per una ottima tenuta di strada. “
Dopo General Motor in Subaru e’ arrivata Toyota, che recentemente ha aumentato l’investimento. Pericoli di vedersi scippare qualche perla tecnologica?
“Per niente. Intanto Subaru realizzera’ la nuova vettura sportiva di Toyota. Questo significa avere la possibilita’ di scambiare tecnologia fra due grandi case. Noi forniremo a Toyota, con molta probabilita’ questo nuovo motore diesel boxer. Allo stesso tempo Subaru avra’ la possibilita’ di accedere alla tecnologia ibryda dove Toyota e’ ormai leader. Con General Motor era stata impostata solo una strategia per raggiungere la massima economia di scala sugli acquisti di gruppo, senza scambi tecnologici.”
Sicuro che non ci sia altro dietro all’interessamento di Toyota?
“Forse lei si sta riferendo alla nostra vettura elettrica presentata recentemente a Ginevra. Effettivamente Subaru e’ molto avanti in questa direzione. Le nostre vetture elettriche sono gia’ in circolazione (in via sperimentale) in Svizzera. I nostri funzionari le utilizzano tutti giorni senza alcun problema. Una vettura con batterie agli ioni di litio ha un autonomia di ben 200 chilometri per ricarica.”
Torniamo al diesel. Subaru e’ stata una delle prime case a fornire di serie l’impianto a Gpl. Non temete di perdere clienti con l’arrivo del motore a gasolio?
“C’e’ lo siamo chiesto. Ma dalle nostre indagini crediamo che la motorizzazione diesel servira’ come terreno di conquista. I clienti del Gpl (oggi interno al 90% delle vendite) sono quelli che sono arrivati a Subaru perche’ abbiamo l’alimentazione a gas. Crediamo che questi clienti non torneranno indietro. Pensiamo di poter offrire qualcosa di diverso ai “dieselisti” puri.”
Quindi allargare il concetto tipico della clientela Subaru?
“La nostra strategia di marketing e’ quella di rimanere una casa che lavora in una nicchia. Con la nuova motorizzazione diesel boxer intendiamo allargare le vendite rimanendo ancorata all’interno di questa nicchia: Solo cosi’ possiamo offrire un prodotto di alta tecnologia con prezzi alla portata di tutti. Una vettura per chi vuole distinguersi.”
Non teme l’arrivo di tutti questi nuovi Crossover che possono andare ad intaccare la vostra immagine?
“Rispondo con un riflessione che dovrebbero fare tutti i clienti che vogliono comprare una vettura a trazione integrale. I nostri modelli sono stati concepiti fin dal primo tratto sul foglio bianco come vetture a trazione 4×4, non sono stati adattati in una fase successiva. Tutti i crossover che sono o stanno arrivando adesso sul mercato offrono come optional anche la trazione permanente. E’ questa una grande differenza di un concetto che ha permesso a Subaru di diventare un punto di riferimento come modelli 4×4.”
Cosa si aspetta dal mercato italiano da questa nuova motorizzazione che andra’, piano piano a equipaggiare tutti i modelli?
“Se penso che le noste Legacy fornite alla Polizia Stradale dopo 300.000 km sono state risprinate e non rottamate, mi aspetto molto. Una conferma arrivata dal Minsitero della qualita’ dei nostri prodotti. In questo momento abbiamo solo problemi di numeri. La fabbrica non riesce a stare dietro alle richieste del mercato e non potremo fare di piu’ solo per mancanza di prodotto. Ci sono i mercati emergenti come la Russia che “tirano”. Noi stiamo facendo di tutto per riuscire a rispettare gli obiettivi che abbiamo concordato con i nostri concessionari.”

Ultima modifica: 16 Novembre 2017