Qualche giorno fa la domanda ha cominciato a circolare: DaimlerChrysler sta per “sbarazzarsi” della Chrysler? La risposta arrivera’ quando la banca d’affari J.P. Morgan dara’ alla Mercedes il proprio responso. Il presidente Dieter Zetsche lo ha detto chiaramente. “Considereremo tutte le opzioni”.
Negli States sono girate voci di una ritorsione perche’ i sindacati non hanno accettato il piano di ristrutturazione: il famoso ‘massacro di San Valentino’, che prevede il taglio di 13.000 persone oltre alla chiusura di un impianto di assemblaggio nel Maryland e al ridimensionamento delle attivita’ di diversi altri, con lo scopo di ritornare in attivo entro il 2008.
Secondo il settimanale finanziario “Barron’s”, l’ad di DaimlerChrysler, Dieter Zetsche, potrebbe utilizzare lo spettro della vendita per far approvare la chiusura di un impianto e ottenere concessioni salariali da parte dei sindacati.
“Settimane o mesi” potrebbero essere necessari prima che Chrysler possa prendere ed annunciare decisioni sul suo futuro (l’azienda era stata acquistata nel ’98).
E’ quanto ha recentemente detto il numero uno della divisione Usa del colosso DaimlerChrysler, Thomas LaSorda in una e-mail inviata a tutti i dipendenti del gruppo, aggiungendo che “nei prossimi giorni” l’azienda provvedera’ a fornire i chiarimenti al personale sui piani di prepensionamento o di uscite volontarie.
LaSorda bolla come “speculazioni” le ipotesi che circolano sul futuro di Chrysler, rilevando che “al momento non e’ possibile rispondere a tutte queste ipotesi. Abbiamo il dovere – aggiunge – di considerare tutte le opzioni praticabili, ma fino a quando il processo va avanti, il board, includendo me stesso, non puo’ fare commenti”.
Intanto, sull’interesse attribuito a General Motors che potrebbe essere piu’ consistente della semplice idea annunciata di partnership limitata al settore Suv, gli analisti mettono in guardia dai rischi di un’operazione d’acquisto che diventerebbe troppo onerosa per Gm. Secondo gran parte degli analisti del comparto auto ascoltati dal Wall Street Journal, una fusione Chrysler-General Motors “non avrebbe senso o sarebbe illogica” oltre a minare profondamente la stabilita’ finanziaria del colosso mondiale dell’auto. Per alcuni analisti, tuttavia, un’operazione di questo tipo avrebbe anche aspetti positivi: Gm metterebbe fuori gioco un rivale e aumenterebbe il peso nelle negoziazioni con i sindacati sulle questioni relative a pensioni e costi sanitari.
Il New york Times qualche giorno fa ha espresso un giudizio lapidario su chi sceglie di affiancarsi ad altri. Molto meglio stare da soli, la storia recente lo ha dimostrato: “La lezione di questo decennio? – si domanda l’autorevole quotidiano newyorchese – Meglio rimanere soli che scegliere la strada delle fusioni o delle alleanze”. Le aziende automobilistiche che hanno avuto piu’ successo in questi ultimi anni, sono rimaste infatti indipendenti, come Toyota e Honda in Giappone, e Bmw in Germania”.
Secondo quanto riportato oggi (23 febbraio) dal Wall Street Journal, DaimlerChrysler, seguita nell’operazione dalla banca di investimenti J.P. Morgan Chase, rendera’ note informazioni finanziarie precise a tutti coloro che si dimostreranno formalmente interessati all’acquisizione della divisione american Chrysler Group.
Non intende infatti tenere un’asta tradizionale. Di consueto, durante l’asta ai potenziali acquirenti si danno informazioni dettagliate sulle attivita’ della societa’ e sulle condizioni finanziarie dell’affare. L’intenzione del colosso tedesco-americano e’ piuttosto quella di fornire dettagli in modo piu’ mirato, a seconda dell’interlocutore e del tipo di trattativa in corso.
Questo tipo di approccio “dovrebbe dare alla societa’ maggiore controllo sul processo di offerta“, ha dichiarato Thomas Stallkamp, partner della societa’ di private equity Ripplewood Holdings. Chrysler sarebbe cosi’ in grado di evitare che dati troppo specifici finiscano in mano ai concorrenti.
Nella foto, il Chrysler Voyager. Sotto: l’ad di DaimlerChrysler, Dieter Zetsche
Ultima modifica: 16 Novembre 2017