Le modifiche ora apportate alle medie “S” e “V”, giunte presumibilmente a meta’ circa della loro vita commerciale (partite nel 2003), sono importanti nel dettaglio e marginali nella definizione generale del prodotto.
Un’evoluzione dunque, piu’ che una rivoluzione, e percio’ stesso un’importante vetrina del progresso stilistico e tecnologico di una Casa, come la Volvo, che si e’ dimostrata capace di prodotti di qualita’ mantenendo una spiccata connotazione stilistica.
Pur trattandosi di allestimenti specifici per il mercato svedese, la presa di contatto sulla V50 D5, 5 cilindri a cambio manuale 2,4 litri e S 40 T 5, 2,5 litri a cambio automatico (anche sequenziale) hanno permesso di verificare alcune importanti caratteristiche e funzioni. Le vetture confermano le doti abituali di sicurezza, comfort e piacere di guida. Le qualita’ dinamiche si “leggono” meglio sul modello a cambio automatico perche’ la logica di gestione elettronica della trasmissione rivela i principi base pre-impostati da Volvo per le sue vetture.

Col cambio in “Drive” le prestazioni sono soddisfacenti. Con la gestione manuale-sequenziale dell’automatico a 5 marce (solo tramite la leva centrale) le scelte sono piu’ personali, col pilota che diventa l’effettivo responsabile anche per quanto riguarda i consumi; punto delicato per la Volvo che non ha il risparmio di combustibile tra le priorita’ assolute.
Su un percorso tedesco di 100 km circa con velocita’ media finale attorno ai 60 km/h risulta una media di 10,8 litri di benzina per 100 km e di 8,3 litri di gasolio con le vetture equipaggiate entrambe con pneumatici Continental Sport Contact 205/50 – 17.
Del resto S 40 e V50, nonostante gli importanti ritocchi alla carrozzeria che le fanno sembrare (solo sembrare!) piu’ larghe di prima – ed effettivamente ora sono ancora piu’ eleganti e differenziate tra loro – non riducono le resistenze aerodinamiche, mantenendo un Cx sempre leggermente superiore a 3 e non hanno diminuzioni della superficie frontale.
Durante la guida, che potremmo in ogni caso definire “fluida” si e’ avuto modo di verificare l’efficacia della spia laterale “BLIS”(Blind Spot Information System), oggi presente su tutta la produzione Volvo, che controlla l'”angolo cieco” laterale posteriore avvisando di un veicolo presente in tale zona e percio’ della necessita’ di mantenersi nella propria corsia di marcia. Preoccupazione storica della Volvo, oggi risolta col sistema della telecamera, ma in passato mai realmente superata nemmeno con complicate e voluminose deformazioni e sdoppiamenti dello specchietto laterale che talora inducevano allo strabismo.
All’interno, la S40 e la V50 “meritano una visita” al concessionario perche’ vi sono interessanti soluzioni stilistiche con l’uso di vero legno e che nel complesso sono una bella vetrina di architettura scandinava razionale, elegante ed essenziale: tutto chiaro, facile e pulito. Soluzioni ben differenti dalle scelte meno originali delle concorrenti Fiat Croma, Mazda 6, Opel Vectra, Renault Laguna e VW Passat.
La V 70, autentica bandiera della Volvo, lanciata nel 2000, leader nel segmento delle grandi Station Wagon (dove gareggia con Audi “A 8 Avant” e BMW “5 Touring”), viene definita “nuova” e tale risultera’ realmente quando a fine anno la vedremo in commercio anche nell’edizione “trazione integrale” AWD. Pertanto l’abbiamo provata col motore D5 trazione anteriore e T6, 3,2 litri – 6 cilindri, trasversale (!) come tutte le Volvo- a trazione integrale. Qui le gomme erano in un caso Michelin Primacy 225/50-17 e nell’altro Pirelli P Zero Bollino Rosso 245/40-18. Se per il comportamento su strada non si puo’ che confermare le doti per molti versi esemplari del modello e’ ben evidente, anche in questo caso, un regale disinteresse ai consumi che per entrambe hanno superato i 19 litri per 100 km esagerando, invero, nell’andatura autostradale a velocita’ spesso libera delle autostrade tedesche.
Molto ricca la dotazione anche nella Versione base “Kinetic”. Tra i nuovi elementi di spicco l’ampliamento di ulteriori 60 litri del vano bagagli, l’attenzione alla sicurezza dei bambini con sedili ed air bags speciali, il migliorato sistema di protezione contro i “colpi di frusta”.
C’e’ il regolatore automatico/manuale della rigidezza delle sospensioni, il programmatore della velocita’ desiderata che controlla il traffico con un sistema radar; infine, per dare un’idea del livello della dotazione disponibile, vale la pena di citare il rilevatore di battito cardiaco, gia’ presente sulla S 8, che fino a 100 m di distanza dall’auto, segnala la presenza di persone a bordo (magari ladri).
Lo XC 70 si definisce “Crossover”, qualcosa di mezzo tra un SUV e un fuoristrada ed e’ disponibile con due versioni di motori trasversali, 3,2 benzina 6 cilindri e turbodiesel 5 cilindri D5 con filtro antiparticolato FAP senza manutenzione. Hanno cambio automatico (anche 6 marce manuale per il Diesel) e trazione integrale a giunto centrale a controllo elettronico.
Anche qui, come sulla V 70 si puo’ scegliere tra sospensioni normali, rigide o sportive. Esse in caso di necessita’ (emergenza) si portano automaticamente sulla regolazione migliore per garantire la stabilita’.
Per le discese ripide e’ disponibile lo Hill Descend Control, la frenatura automatica da 10 km/h per cui il pilota si puo’ concentrare anche solo sullo sterzo.
Alto da terra 210 millimetri lo XC 70 puo’ attraversare pozzanghere da 30 cm di profondita’ ed ha la maggior parte delle dotazioni presenti sul V 70.
Nel solito giro di prova, ma senza esagerare in autostrada, i consumi sono risultati di 15 litri per 100 km per il benzina e 10,5 per il Diesel. alla velocita’ media finale attorno ai 60 km/h.

Carlo Sidoli

Ultima modifica: 16 Novembre 2017