Orgoglio Unrae: “Basta piangersi addosso” Il mercato globale va Ma in Italia si soffre

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Il presidente dell’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri traccia il bilancio dell’anno appena trascorso e prefigura possibili scenari futuri: nel 2011 le vendite scenderanno ancora

Milano, 16 dicembre 2010 – Orgoglio dell’automobile. E’ questa la parola d’ordine lanciata da Loris Casadei, presidente Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) al tradizionale appuntamento di fine d’anno, nel quale si tracciano i bilanci e, soprattutto, si prefigurano gli scenari futuri. “Da un anno ci piangiamo addosso, ma adesso basta”, afferma con forza. E cita i numeri dell’auto a livello mondiale che non sono malaccio. Nei primi 10 mesi del 2010 le vendite in Europa sono state di 11.600.000 vetture, con una riduzione sullo stesso periodo del 2009 del 5%. Ma il Vecchio Continente e’ il solo a mettere agli atti un segno meno. La Cina guadagna il 35,5%, l’India il 34%, la Russia il 22%, il Giappone il 15% e gli Usa l’11%.
 

Il vero orgoglio e’ quello di avere reso sempre piu’ ecocompatibile l’automobile che si conferma anche nel terzo millennio come “unico strumento razionale per il trasporto individuale”.
 

E sempre piu’ sicura: l’80% in piu’ rispetto a una vettura di soli 10 anni fa. E sull’auto elettrica il giudizio e’ chiaro: “Gli investimenti delle case automobilistiche sono cosi’ importanti, che non si torna piu’ indietro”. Il problema, semmai, e’ quello di avere un piano di fornitura dell’energia per sopportare un parco auto alimentato a batterie.
L’automotive in Europa e’ un business che da’ lavoro a 12 milioni di famiglie, con 200 siti produttivi e un fatturato annuo di 500 miliardi di euro.
 

“Le Case automobilistiche investono molto per migliorare il prodotto. Nel 2009 gli investimenti mondiali per l’auto sono stati di 63 miliardi di euro – puntualizza Gianni Filipponi, direttore generale Unrae -. Il risultato e’ che siamo arrivati a una riduzione del 98% delle fonti d’inquinamento rispetto al 1990. L’aria di metropoli come Milano, Roma e Napoli e’ da 7 a 30 volte piu’ pulita rispetto al 1970 quando le auto in circolazione erano solo un terzo di quelle attuali”.
 

Infine il mercato. Quello italiano, alla scadenza degli incentivi per la rottamazione, ha sofferto abbastanza. Nel 2010 le vendite di auto chiuderanno a quota 1.960.000, contro i 2.159.223 dell’anno prima, con una perdita del 9,2%. Ci sono stati 600.000 ordini in meno rispetto ai 2.350.000 del 2009, sono stati persi 11 miliardi di fatturato e 2 milairdi di Iva. Di contro la quota delle immatricolazioni delle Case estere e’ aumentata passando dal 67% al 69,6%. Anche in Italia, come in Europa, il diesel sta recuperando e le vendite di auto a gasolio rappresentano il 46,1% del totale.
 

Che cosa accadra’ nel 2011? Viene stimato che le vendite scenderanno ancora di 110.000 vetture attestandosi a 1.850.000, con un calo sul 2010 del 5,6%. Male anche i veicoli commerciali leggeri (fino a 3,5 t) che passeranno da 185.000 a 180.000 (-2,7%).
 

Tra le varie priorita’ indicate, spicca l’annunciato monitoraggio che verra’ effettuato per verificare se davvero i Comuni useranno i soldi incassati con le multe (3 miliardi nel 2010) per migliorare – come previsto dal nuovo codice della strada – la mobilita’ stradale.
 

Ultima modifica: 16 Novembre 2017