“La vera risposta ai problemi di traffico”

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Costruttore e presidente del Gruppo Quadricicli di Confindustria Ancma

Le Microcar vengono associate ad un utilizzo contro il codice . E’ cosi’?
“Forse si, ma per un gioco perverso della realta’ quotidiana. I giovani amano l’elaborazione, il tuning: e’ questa la moda del momento. E’ la moda nata con gli scooter. Va detto pero’ che, al di fuori di citta’ come Roma o Milano, i veri utenti delle microcar sono le persone avanti con l’eta’”.
Il motivo? La revoca della patente o altro?
“Dalle nostre indagini ci risulta che il target anziani significa offrire soluzioni di mobilita’ individuale dove non esiste o e’ limitato il servizio pubblico. Prendiamo ad esempio zone di montagna e di campagna”.
Eppure i quadricicli leggeri sono al centro dell’attenzione non sempre in modo positivo.
“C’e’ molta confusione sul nostro settore. Tutto nasce dal fatto che vengono paragonate alle auto. Io li definisco “scooter con il casco integrale”, che in questo caso le microcar non proteggono solo la testa ma tutto il corpo”.
Quindi, parliamo di scooter non di auto?
“Infatti le microcar non hanno la scocca portante ma hanno un telaio in tubi ricoperto di pannelli in plastica. Il punto e’ che il design sempre piu’ raffinato le fanno sembrare citycar. Ormai in commercio ci sono modelli davvero fantasiosi”.
Motivi per una personalizzazione, ma purtroppo anche elaborazione del motore?
“La modifica impropria delle microcar e’ un fenomeno che l’Ancma condanna in quanto illegale e pericoloso. Siamo pienamente allineati con il lavoro svolto in questi anni dalle forze dell’ordine. Nei prossimi mesi ci adopereremo in una costante attivita’ di prevenzione e di formazione dei conducenti, entrando nelle scuole e spiegando ai giovani quali sono i comportamenti corretti da tenere”.
Per l’inquinamento?
“Il quadriciclo e’ un veicolo pulito soprattutto per quanto attiene alle emissioni di CO2 con meno di 100 g/km”.
Cosa pensate di fare per rendere piu’ chiara la questione Microcar?
“La nostra associazione europea sta lavorando per incidere anche sul codice della strada per quanto riguarda la sicurezza. Per esempio tutti costruttori montano un variatore che non puo’ essere elaborato se non da un meccanico. Purtroppo questo avviene. Come e’ facile trovare sul mercato centraline che offrono potenze piu’ elevate, ma anche questa operazione deve essere fatta da un esperto. Sono cose che condanniamo, ma non ci possiamo fare niente. Basta vedere quello che succede con gli scooter”.
C’e’ anche la piaga del parcheggio. Suv e Microcar sono i veicoli che troviamo posteggiati ovunque, sui marciapiedi, sulle strisce.
“Ecco l’altro problema serio che necessita una soluzione a breve termine. Ma non solo per questo. Una minicar equiparata ad uno scooter occupa ben quattro stalli riservati ai motorini e non e’ una situazione sostenibile. Stiamo confrontandoci con il Ministero per una regolamentazione della sosta delle minicar all’interno delle citta’ storiche come Roma, Milano, Firenze, Torino”.
Possono le microcar dare una mano alla mobilita’?
“Ambiente e sicurezza: sono queste le principali problematiche che l’Unione Europea si trovera’ ad affrontare nei prossimi anni. Siamo convinti che il comparto delle minicar e’ gia’ pronto a rispondere alle grandi sfide lanciate dal sistema dei trasporti, soprattutto in ambito urbano”.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017