Intervista a Giorgia Meloni, ministro della Gioventu’

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Giorgia Meloni, ministro della Gioventu’ e’ nata a Roma il 15/1/ 1977. E’ giornalista professionista e ha iniziato il suo impegno politico a 15 anni fondando il coordinamento studentesco “Gli Antenati”. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca. Nel 2006 a 29 anni, viene eletta alla Camera dei deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1, divenendo la piu’ giovane donna parlamentare della XV Legislatura. Dal 2006 al 2008 e’ uno dei vicepresidenti della Camera dei deputati: la piu’ giovane di tutta la storia della Repubblica Italiana. Nel 2008, a soli 31 anni, ministro della Gioventu’ mantenendo la presidenza di Azione Giovani 

{{IMG_SX}}Ministro Meloni, cosa rappresenta il mondo dei motori per i giovani di oggi comprese tutte le problematiche che si porta dietro?
“Una grande attrazione, ma deve essere un mezzo da usare con la testa, senza farsi prendere dal demone della velocita’. Per questo credo che sia utile fare campagne di sensibilizzazione in questa direzione. Io ho molta fiducia nei giovani di oggi e una volta che hanno capito il problema sono sicura che sapranno adeguarsi”.
Non dobbiamo dimenticare che il primo problema e’ quello della sicurezza e dei troppi incidenti gravi?
“E’ uno degli impegni prioritari del mio ministero, quindi del Governo. Posso confermare che stiamo focalizzando la nostra attenzione sulla formazione di operatori che vivono nel mondo della notte (buttafuori, barman etc ndr) e che sono a contatto diretto con i giovani. Proprio in queste settimane lavoriamo su un progetto, un’iniziativa complessa, che contiamo di varare la notte di Capodanno”.
Puo’ anticipare al Qn in cosa consiste?
“Dobbiamo pensare a offrire la possibilita’ di una migliore formazione del personale che lavora nelle discoteche e che quindi e’ a diretto contatto con i giovani per gran parte della notte. Questi operatori saranno di supporto per quei ragazzi all’uscita della discoteca non sono nelle condizioni fisiche ottimali per la guida. Un aiuto diretto per evitare che all’uscita dai locali si mettano al volante creando pericolo per se stessi e per gli altri”.
Una bella sfida?
“Si’, ma anche una novita’ assoluta che se dara’ i frutti sperati in termini di sicurezza pensiamo di poter allargare anche ad altri eventi. Un fatto e’ certo: io sono profondamente convinta di questa iniziativa perche’ sono gli operatori delle discoteche che hanno il contatto diretto con i giovani a capire le loro esigenze”.
Questo messaggio deve arrivare anche ai numerosi giovani che visitano il Motor Show.
“Sicuramente. Qui ho visto numerose iniziative sociali mirate alla sicurezza nella guida. Al Motor Show la partecipazione del pubblico giovanile viene seguita da stand dedicati come l’Osservatorio della Regione Emilia-Romagna sulla sicurezza, o quello della Polizia stradale dove ho visto con piacere che i giornali del gruppo Poligrafici (Qn) dedicano grande spazio alla sicurezza e al fenomeno delle stragi del sabato sera”.
A proposito dello stand Qn/Polizia di Stato, c’e’ qualcosa che l’ha colpita particolarmente?
“L’iniziativa quotidiana per le scuole sul tema della sicurezza. E’ stata un’idea veramente felice quella di far vedere filmati e ricostruzioni tridimensionali su alcuni incidenti drammatici. La trovo un’inziativa intelligente perche’ cosi’ i giovani vedono cosa succede quando non si rispettano le piu’ elementari regole sulla strada. Sono immagini choccanti che lasciano il segno e spingono il Governo a non abbassare la guardia sul fenomeno, sempre attuale. Specialmente sulla Riviera romagnola, a pochi chilometri da Bologna, dove ci sono i punti piu’ delicati, dove e’ anche massimo l’impegno delle forze dell’ordine. Certo, il nostro obiettivo e’ quello di prevenire, non di reprimere. E qui mi riallaccio a quanto dicevo prima”.
E’ ottimista sulla possibilita’ che questo fenomeno che colpisce il dopo discoteca si possa governare?
“Io sono ottimista per natura. Ma il punto che mi da’ fiducia sono i dati. I decessi sono diminuiti del 9 per cento. Dobbiamo continuare su questa strada incoraggiando i giovani a rispettare le regole, ad evitare l’ultimo, fatale bicchiere, ad ascoltare i consigli delle forze dell’ordine. Certo che la scuola deve fare il massimo sforzo possibile fin dalle elementari per inculcare il principio della sicurezza e il rispetto della vita”.
Ha visitato lo stand Ferrari: le piacerebbe guidarne una?
“Credo che mi troverei a mio agio sulla spider, tra l’altro e’ una vettura bellissima come tutte le Ferrari che non per niente sono un mito in tutto il mondo. Il problema e’ un altro. Non so se sono in grado di guidare una vettura come questa anche se a me piace stare al volante. Io, che non uso l’auto di servizio, mi muovo per Roma guidando la mia auto personale”.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017