Intervista a Andrea Formica, vicepresidente Toyota Europe

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Andrea Formica, 47 anni, ricopre per Toyota Europe, dal 1 aprile 2008, la carica di vicepresidente per le vendite, la comunicazione e la pianificazione. Laureatosi nel 1985 all’Universita’ di Siena, inizia la carriera nello stesso anno in Benetton U.K. (dove resta fino al 1987) come assistente alla direzione. Nel 1989 entra in Ford Italia dove, da responsabile di zona, diventa nel 1999 presidente e direttore generale. Nel 2002 passa alla Toyota Europe come vicepresidente operativo per tutti i brand della casa giapponese

 

{{IMG_SX}}Questa crisi sembra che abbia preso un po’ tutti, compresa la Toyota? E’ cosi’?
“Certamente anche noi siamo stati accerchiati da questa situazione mondiale che ci ha costretti ad accelerare alcuni prodotti che dovevano arrivare sul mercato alla fine del 2009. A Parigi abbiamo presentato tre nuovi modelli che sicuramente si faranno valere specialmente nei mercati dove sono previsti incentivi. Toyota e’ stato l’unico grande produttore a lanciare la piccola iQ, la nuova Avensis e l’Urban Cruiser, un mezzo che fara’ scuola. Ma non si possono fare previsioni a lungo termine, ma ipotesi. Perche’ siamo di fronte a fattori incontrollabili, impazziti”.
Cominciamo dall’Urban Cruiser prima di passare alla “piccolina”.
“L’Urban Cruiser e’ il nuovo piccolo Suv Toyota a basso impatto ambientale. Ha un aspetto robusto e muscoloso, con la praticita’ delle cinque porte e le dimensioni super compatte per l’impiego cittadino. Con un livello di emissioni di CO2 inferiore ai 140 g/km e una dimensione di poco inferiore ai 4 metri, sara’ in vendita nella prima meta’ del 2009. E’ la conferma della nostra crescita che dal 1997 e’ stata costante in Europa. A dicembre 2007 abbiamo aperto il 9º stabilimento europeo a San Pietroburgo, in Russia, un impianto che ci permettera’ di incrementare di 20 mila unita’ le auto prodotte nel 2008”.
Ed eccoci alla iQ, gia’ definita da piu’ parti l’anti Smart.
“Dalla fine di quest’anno sara’ la piccola tedesca a dover controbattere l’offensiva della nostra iQ. Pensiamo di produrne 100 mila gia’ il prossimo anno. Sara’ costruita in Giappone e rappresenta un’innovazione radicale per la Toyota”.
In che senso possiamo parlare di una rivoluzione epocale?
“Lo studio, la realizzazione e gli obiettivi della iQ sono un meraviglioso esempio di J-Factor, design nel quale si combinano innovazione ingegneristica e autentici valori giapponesi. A dispetto delle ridotte misure, iQ offre alti livelli di sicurezza attiva e passiva ribaltando la concezione che piccolo e’ minimalista e insicuro”.
Con quali motori arrivera’ sul mercato italiano? Inoltre sono previsti ulteriori sviluppi in futuro?
“La iQ avra’ un motore benzina, il mille da 68 cavalli con emissioni limitate di CO2, annunciate in circa 99 g/km. C’e’ anche la possibilita’ di avere anche un diesel. Oltre ad arrivare su strada con questi due motori tradizionali si puo’ ipotizzare anche motorizzazioni ibride. E’ l’unica vettura sotto i tre metri in grado di ospitare tre o quattro passeggeri (298 centimetri, per l’esattezza).La disposizione interna prevede tre posti – due davanti e uno dietro – a cui se ne puo’ aggiungere uno d’emergenza per un bambino, dietro il sedile del pilota. L’altezza e la larghezza (1,48 e 1,68 metri), invece, sono paragonabili a quelle di una citycar tipo Yaris, Panda e Punto”.
Ma secondo lei il prezzo di 13.000 euro e’ in linea per una vettura di tre metri, studiata per la citta’?
“Non dobbiamo farci prendere da facili pregiudizi. Non si puo’ giudicare questo nostro prodotto senza entrare nella specificita’ di quelle che sono le dotazioni di serie”.
Il gruppo Toyota e’ stato il primo a credere nella validita’ della motorizzazione ibrida per risparmiare carburante e allo stesso tempo rispettare l’ambiente. Le novita’ di Parigi in questa direzione?
“Prima di tutto il prototipo ibrido Plug-in (Phv) e la concept-car Toyota 1/X, che combina l’ibrido con la tecnologia Flex Fuel. Vetture che continuano su quella strada che Toyota ha iniziato e che deve continuare a percorrere per arrivare in fretta alla mobilita’ sostenibile. I nostri obiettivi sono chiari. La piccola iQ e’ la dimostrazione di quello che si puo’ fare per gli interni: e’ una vettura innovativa proprio in questa direzione, che apre la strada alla futura produzione Toyota a qualunque livello”.
A Parigi e’ tornata di moda la motorizzazione elettrica. Toyota continuera’ a parlare di ibrido o si convertira’ all’elettrico?
“I due sistemi si integrano. Non vorrei essere frainteso, ma la motorizzazione elettrica e’ uno dei terminali dell’ibrido. Ma qui il discorso sarebbe lungo e tortuoso. Diciamo che in Toyota ci siamo dati una scadenza: il 2020 con una versione ibrida su ogni modello. Anche il marchio Lexus si e’ impegnato per un futuro eco-sostenibile. E se la concept-car LF-A Roadster riflette le caratteristiche dei modelli sportivi piu’ esasperati (500 cv e 320 km/h), la nuovissima IS F da 423 cv ha un propulsore che emette solo 270 g/km di CO2, la piu’ efficiente del suo segmento”.

Ultima modifica: 16 Novembre 2017