La sicurezza stradale ha ancora molti passi da fare. Dal 2005, ogni terza domenica di novembre il mondo si ferma per ricordare le vittime della strada. La Giornata mondiale delle vittime della strada, istituita dall’ONU, invita a riflettere su una tragedia quotidiana e sull’urgenza di costruire un sistema di mobilità più sicuro.

Dopo due decenni, i progressi restano limitati. Secondo i dati OMS, gli incidenti stradali causano 1,2 milioni di morti all’anno e fino a 50 milioni di feriti nel mondo. In Italia, ogni giorno si contano 475 incidenti, con 8 morti e oltre 640 feriti. Numeri che evidenziano un’emergenza strutturale.
Vision Zero ancora lontana: i numeri italiani
Nel 2024 gli incidenti con lesioni sono stati 173.364, in aumento del 4,1% rispetto al 2023. I decessi sono stati 3.030, un dato stabile, ma ancora troppo elevato.
Rispetto al 2019, anno di riferimento per l’obiettivo europeo Vision Zero, la riduzione complessiva delle vittime è appena del 4,5%. Solo 55 province hanno registrato un calo significativo, mentre 44 hanno visto aumentare i decessi.
Le aree più virtuose, come Verbano-Cusio Ossola, Campobasso e Gorizia, hanno dimezzato i morti. Le più critiche, invece, restano Avellino, Sassari, Barletta-Andria-Trani e Oristano, dove l’indice di mortalità supera di oltre due volte la media nazionale di 17,5 morti ogni 1.000 incidenti.
Le cause e il ruolo dell’infrastruttura
Le principali cause d’incidente restano distrazione, velocità e mancata precedenza, responsabili del 37,8% degli eventi con lesioni nel 2024. Tuttavia, cresce la consapevolezza del peso dell’infrastruttura.
Il crollo della manutenzione, la mancanza di protezioni e l’assenza di sistemi intelligenti amplificano la gravità degli impatti. I casi di fuoriuscita o sbandamento hanno raggiunto 13.037 episodi, con 506 mortali, mentre gli urti contro ostacoli fissi hanno provocato 11.041 incidenti e 378 decessi.
Una realtĂ che, secondo gli esperti, richiede un approccio sistemico, in cui la tecnologia diventi parte integrante della sicurezza stradale.
Innovazione, cultura e strategia: i tre pilastri della sicurezza
Per Roberto Impero, amministratore delegato di SMA Road Safety e figura di riferimento internazionale nel campo della sicurezza stradale, l’unica via per ridurre le vittime passa da tre pilastri:
- innovazione
- responsabilitĂ collettiva
- visione strategica
“La sicurezza stradale non può più limitarsi a riparare i danni: deve prevenirli,” spiega Impero. “Le nuove tecnologie permettono di monitorare le infrastrutture in tempo reale e di intervenire prima che un difetto diventi tragedia. Serve una manutenzione predittiva, capace di prevenire gli incidenti e salvare vite.”
La seconda direttrice è la cultura della sicurezza. “La sicurezza stradale è una responsabilità collettiva,” aggiunge. “Ogni tratto deve essere progettato per proteggere le persone, non solo per collegare i luoghi. Occorre una consapevolezza diffusa tra progettisti, amministrazioni e cittadini. Solo un impegno corale può trasformare la conoscenza in azione concreta.”
Infine, la visione strategica. “Occorre una strategia nazionale che ponga la sicurezza tra le priorità infrastrutturali e sociali. Gli investimenti in manutenzione e innovazione non sono un costo, ma un moltiplicatore di valore,” afferma Impero. “Una mappatura accurata dei punti critici consentirebbe di programmare interventi mirati e utilizzare le risorse in modo efficiente.”
Tecnologia e consapevolezza per un futuro sicuro
La diffusione di dispositivi intelligenti, capaci di comunicare con i veicoli e segnalare criticitĂ in tempo reale, rappresenta il passo piĂą concreto verso strade piĂą sicure. Ma senza una cultura della prevenzione condivisa e un impegno politico costante, la Vision Zero resterĂ solo un ideale lontano.
L’obiettivo, per l’Italia e per il mondo, non è ridurre i numeri, ma restituire valore a ogni vita. Ogni chilometro percorso deve diventare sinonimo di sicurezza, tecnologia e responsabilità .
Le 5 cose da sapere sulla sicurezza stradale:
- In Italia nel 2024 si sono registrati 173.364 incidenti, con 3.030 vittime e 233.853 feriti.
- Le cause principali sono distrazione, velocitĂ e mancata precedenza, pari al 37,8% del totale.
- L’obiettivo Vision Zero europeo punta a dimezzare le vittime entro il 2030, ma la riduzione attuale è solo del 4,5%.
- Gli urti contro ostacoli fissi hanno causato 378 morti nel 2024, mentre le fuoriuscite di carreggiata hanno provocato 506 decessi.
- Secondo SMA Road Safety, i tre pilastri della sicurezza sono innovazione tecnologica, responsabilitĂ collettiva e visione strategica.
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Ultima modifica: 13 Novembre 2025



