L’ingegno automobilistico italiano si riunisce a BolognaFiere per una celebrazione storica. Stellantis Heritage partecipa al prestigioso Salone Auto e Moto d’Epoca. La rassegna, dedicata alle auto storiche, si tiene dal 23 al 26 ottobre. Tre modelli straordinari raccontano i concetti di Visione, Velocità e Vittoria.
I Marchi iconici esprimono la genialità che ha segnato l’automobilismo internazionale. L’esposizione di Stellantis Heritage valorizza il patrimonio tecnico, culturale e stilistico.

I gioielli dell’Heritage Hub
Dall’Heritage Hub di Torino arrivano due preziosi esemplari. Tali opere d’arte si uniscono a un gioiello proveniente dal Museo Alfa Romeo di Arese. L’Hub torinese è ospitato nello storico complesso di Mirafiori. Costituisce un centro nevralgico della produzione italiana. Il luogo abbraccia oltre 15.000 metri quadrati dedicati alla storia motoristica.
La collezione di Stellantis Heritage include modelli fondamentali di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. Il Museo Alfa Romeo di Arese custodisce il DNA autentico della Casa. Si dedica a trasformare ogni auto in una vera opera d’arte. Il responsabile del design Roberto Giolito ha dichiarato: “Con la partecipazione al Salone Auto e Moto d’Epoca celebriamo le nostre realtà museali, riaffermando il ruolo centrale dell’Italia nella storia dell’automobile“. Egli aggiunse che sono “autentiche espressioni di un pensiero creativo, testimonianza tangibile della spinta italiana a innovare con stile, coraggio e immaginazione”.

Lancia D25: La visione di corsa mai realizzata
La Lancia D25 del 1954 emerge dal cuore dell’Heritage Hub. Rappresenta l’evoluzione della famosa D24 da competizione. La precedente spider dominava gare prestigiose come Mille Miglia e Targa Florio. Il progetto era stato curato dal tecnico esperto Vittorio Jano. L’automobile è una massima espressione della meccanica sportiva degli anni ’50.
Il motore a 6 cilindri a V di 60° eroga 305 cavalli. La potenza le consentiva una velocità massima di 300 km/h. La carrozzeria a ruote coperte risultava firmata da Pininfarina. Non ebbe occasione di gareggiare, poiché Lancia si concentrò sulla Formula 1. Il telaio a traliccio integrava il propulsore con funzione portante. La D25 rimane una preziosa testimonianza della visione sportiva indimenticabile della Casa.

Fiat-Abarth 750 Record: Un trionfo di velocitÃ
La Fiat-Abarth 750 Record del 1956 cattura l’attenzione. Opera di Carlo Abarth, l’automobile fu creata per l’efficienza aerodinamica. Franco Scaglione, punto di riferimento del design, disegnò linee affilate e leggere. L’automobile anticipò soluzioni poi standard nella produzione di serie. Il modello conquistò sei record nel 1956 sul circuito di Monza.
Il 18 giugno, il primato di durata di 24 ore fu battuto. La piccola auto percorse 3.743 km a una media di 155 km/h. Tra il 27 e il 29 giugno superò i 5.000 e i 10.000 km. Registrò record anche nelle 48 e 72 ore e sulle 5.000 miglia. Il successo fu tale che Franklin Delano Roosevelt Jr. siglò l’accordo di distribuzione.

Alfa Romeo Scarabeo: Vittoria di un prototipo audace
Il trio di eccellenze di Stellantis Heritage è completato dall’Alfa Romeo Scarabeo del 1966. Costituisce uno dei prototipi più originali della Casa Milanese. L’auto presenta soluzioni tecniche estremamente avanzate. Il motore a 4 cilindri bialbero proviene dalla Giulia Sprint GTA. Esso risulta installato in posizione posteriore-centrale trasversale. Il propulsore è in blocco con la frizione e il cambio.
Il telaio tubolare adotta i grossi longheroni laterali. I longheroni contenevano i serbatoi di carburante. La carrozzeria affusolata e filante fu realizzata dalla O.S.I.. Il debutto al Salone di Parigi fu clamoroso per la sorprendente assenza di portiere. L’accesso avveniva ribaltando il tetto in avanti. Il modello esposto è il secondo prototipo, conservato ad Arese. Esso adotta soluzioni più convenzionali, come portiere e parabrezza.

5 cose da sapere delle gemme di Stellantis Heritage: Lancia D25, Abarth 750 Record e Alfa Romeo Scarabeo
- I tre modelli di Stellantis Heritage simboleggiano i concetti di Visione, Velocità e Vittoria nel motorismo italiano.
- La Fiat-Abarth 750 Record del 1956 conquistò sei record mondiali di durata e velocità sul circuito di Monza.
- L’Alfa Romeo Scarabeo del 1966 utilizza un motore 4 cilindri della Giulia Sprint GTA installato in posizione posteriore-centrale trasversale.
- La Lancia D25 esposta è l’unico esemplare esistente, progettato per le competizioni ma mai gareggiato.
- Le automobili provengono dalle collezioni inestimabili dell’Heritage Hub di Torino e del Museo Alfa Romeo di Arese.
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Ultima modifica: 21 Ottobre 2025



