Federauto critica Bruxelles dopo il dialogo strategico

Il 12 settembre a Bruxelles si è svolto il «Dialogo strategico» dedicato al futuro dell’industria automobilistica europea. Un incontro che, nelle parole del presidente di Federauto, la Federazione Italiana Concessionari Auto, Massimo Artusi, non ha prodotto risultati concreti.

Massimo Artusi Federauto © Francesco Vignali Photography
Massimo Artusi , presidente di Federauto

«L’incontro tra Ursula von der Leyen e i vertici dell’industria è stato deludente, trasformandosi in uno scambio di convenevoli tra chi difende una scelta ideologica e chi la sostiene per accedere a risorse», ha dichiarato Artusi.

Secondo il presidente di Federauto, il confronto ha mostrato più preoccupazione per le conseguenze politiche che per gli effetti reali delle decisioni. L’industria e i cittadini, infatti, affrontano ogni giorno le ricadute di una strategia considerata troppo rigida.

La Commissione europea ha annunciato l’intenzione di favorire la nascita di un segmento di auto elettriche compatte, mentre i costruttori hanno ribadito la necessità di più infrastrutture di ricarica e incentivi all’acquisto.

Artusi ha evidenziato come il quadro non rappresenti una novità sostanziale. Già alla vigilia l’ACEA aveva chiesto «un approccio politico pragmatico, flessibile e tecnologicamente neutrale» alla decarbonizzazione del trasporto stradale.

«È quanto sostiene Federauto da anni, perché è ciò che richiede il mercato», ha spiegato Artusi. Tuttavia, i concessionari, pur essendo l’anello più vicino ai cittadini, restano esclusi dalle consultazioni europee.

Incentivi auto elettriche 2025

Il presidente ha sottolineato come Bruxelles continui a insistere sul rafforzamento della leadership nei settori auto elettriche, veicoli autonomi e batterie, lasciando però in secondo piano il reale equilibrio tra tecnologie.

In questa prospettiva, la frase di von der Leyen «Combineremo la decarbonizzazione con la neutralità tecnologica» appare, secondo Artusi, poco convincente e non supportata da decisioni coerenti.

Anche l’attenzione promessa per furgoni e camion viene definita vaga. Nei due comparti, le quote di mercato dell’elettrico restano irrisorie, ma la Commissione sembra concentrarsi solo su condizioni abilitanti senza comprendere le reali esigenze operative.

«Se la revisione dei target CO2 dovesse limitarsi a soluzioni che richiedono risorse enormi, senza ammettere biocarburanti e motorizzazioni ibride preferite dal mercato, si rischia un fallimento di sistema», ha avvertito il presidente.

Biocarburanti del Gruppo Holdim a Ecomondo, biometano e idrogeno - Panda-ibrida-trasformata-a-biometano-3

La posizione di Federauto è chiara

Occorre un percorso che integri tecnologie diverse, rispondendo alle richieste dei cittadini che non desiderano tasse spese in incentivi, ma la libertà di scegliere l’auto più adatta alle proprie esigenze.

Artusi ha concluso ricordando che il dibattito europeo non può ignorare il contesto economico e geopolitico. In una fase storica in cui le spese per la difesa assorbono priorità, le politiche industriali devono puntare alla sostenibilità reale e non a un’unica strada obbligata.

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Ultima modifica: 16 Settembre 2025