Commissione UE punta sulla E-Car economica, industria auto chiede flessibilità

Il dialogo strategico tra la Commissione europea e l’industria automobilistica ha delineato scenari complessi. Sono emerse dichiarazioni di intenti e una novità normativa per auto di dimensioni contenute, chiamate E-Car. Il settore attende risposte concrete sulle politiche climatiche e sulla competitività globale.

L’Europa si trova ad affrontare sfide economiche significative per il proprio comparto auto. Le immatricolazioni del mercato automobilistico europeo occidentale hanno registrato un incremento del 5,9% a luglio 2025, tuttavia evidenziando un calo del 18,4% rispetto a luglio 2019.

Il consuntivo dei primi sette mesi del 2025 mostra una flessione contenuta dello 0,04% rispetto all’anno precedente. Però, si evidenzia un preoccupante -19% in confronto al medesimo periodo del 2019, prima della pandemia.

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L’andamento deludente contrasta in maniera evidente con il resto del mondo, dove i mercati automobilistici hanno superato i livelli pre-pandemia. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ha commentato come il mercato auto dell’Unione Europea abbia accumulato un ritardo del 19%. Egli ha spiegato che ciò dipende dal mancato recupero del calo legato alla pandemia e dal 7,5% di mancata crescita rispetto al resto del mondo.

La politica di transizione energetica dell’Unione Europea rappresenta la ragione principale di tale andamento insoddisfacente.

L’obbligo di immatricolare solo auto elettriche dal 2035 non è condiviso da alcun altro paese al mondo, eccetto il Regno Unito.

L’E-Car europea, una nuova categoria

La Commissione europea ha confermato l’impegno per una nuova categoria di auto elettriche. La cosiddetta E-Car europea si concretizzerà, con Bruxelles intenzionata a creare un quadro normativo specifico. L’obiettivo è favorire auto piccole, accessibili e possibilmente elettrificate.

La nuova classe normativa “dovrà poi riflettersi negli standard sulle emissioni di CO2″, secondo la Commissione. La proposta, fortemente sostenuta da Costruttori come Renault e Stellantis, è stata accolta da Ursula von der Leyen.

La presidente ha già identificato il progetto con il nome “Small Affordable Cars“, segnalando una chiara direzione. Antonio Filosa, amministratore delegato di Stellantis, ha caldeggiato l’introduzione di “super incentivi” proprio per tali E-Car.

Mentre tale iniziativa troverà il favore di alcuni, riceverà molto meno entusiasmo dai Costruttori tedeschi, tradizionalmente orientati verso segmenti premium. La strada verso la E-Car, una sorta “kei car all’europea“, appare comunque tracciata, delineando il futuro della mobilità compatta.

Mercato in declino e obiettivi di emissioni. Basterà l’e-car europea?

I vertici dei principali Costruttori europei, tra cui Ola Källenius di Mercedes-Benz e John Elkann di Stellantis, hanno partecipato all’incontro a Bruxelles. Il dialogo ha toccato vari punti critici per l’industria automobilistica europea.

La Commissione ha espresso l‘intenzione di anticipare la revisione del regolamento sulle emissioni, che proibisce la vendita di nuove auto a combustione interna dal 2035. Una valutazione di impatto verrà conclusa entro la fine di ottobre, per poi presentare la revisione delle normative.

L’Acea e CEPLA, l’associazione dei fornitori, hanno inviato una lettera congiunta a Ursula von der Leyen. Hanno affermato che “i piani dell’Unione Europea per l’automotive dovrebbero andare oltre l’idealismo per riconoscere le attuali realtà industriali e geopolitiche”.

Hanno richiesto di “ricalibrare l’attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2“. Ciò dovrebbe avvenire salvaguardando la competitività industriale, la coesione sociale e la resilienza strategica delle catene di approvvigionamento europee.

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Ola Kallenius,

Ola Källenius, CEO del Gruppo Mercedes ha dichiarato: “Siamo impegnati in questo dialogo aperto e costruttivo per trovare una soluzione migliore per l’ecosostenibilità“. Ha aggiunto: “Potremmo non aver ancora chiarito tutte le divergenze, né abbiamo le risposte a tutte le sfide. Ma siamo fiduciosi che lo spazio per le soluzioni si stia ampliando e che il lavoro dei prossimi mesi darà risultati“.

L’Acea ha però ribadito la necessità urgente di “avviare passi concreti per adattare il quadro normativo sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni alla realtà“. Ciò indica una chiara richiesta di rallentare i tempi della transizione, o di renderli più flessibili, che non ha ancora ricevuto una risposta precisa.

Flessibilità, Neutralità e Futuro “Made in Europe”

Durante l’incontro sono state presentate anche due proposte significative riguardanti le flotte aziendali e le batterie, la cui pubblicazione è attesa per l’anno in corso. Sulle batterie, la Commissione ha riconfermato l’impegno a stanziare 1,8 miliardi di euro di fondi europei.

Temi quali la concorrenza estera e la protezione delle produzioni continentali sono stati affrontati con attenzione. L’applicazione di “requisiti locali” fissati dall’Industrial Accelerator Act si prefigge di tutelare l’industria europea.

Un risultato tangibile del meeting è stata la firma di una lettera d’intenti. Essa mira ad accelerare la ricerca e l’innovazione nel settore automobilistico, anche mediante l’avvio di programmi congiunti tra pubblico e privato.

Ursula von der Leyen ha condiviso la sua visione sul futuro ‘made in Europe’: “Vogliamo che il futuro delle automobili e le auto del futuro siano ‘made in Europe‘”.

Ha poi evidenziato: “Stiamo tutelando le aziende europee dalla concorrenza sleale, migliorando l’accesso alle materie prime essenziali e supportando i lavoratori attraverso la riqualificazione“.

Ursula Von der Leyen
Ursula Von der Leyen

La presidente ha inoltre affermato di aver “ascoltato le preoccupazioni del settore e, di conseguenza, concesso flessibilità“. Ha concluso: “Combineremo decarbonizzazione e neutralità tecnologica“, benché al momento non sia chiaro come tale principio si tradurrà nella roadmap per il 2035.

Nonostante le dichiarazioni sulla neutralità tecnologica, il meeting a Bruxelles non ha mostrato significative aperture all’uso di ibridi oltre il 2035.

La Commissione ha spiegato che “i dibattiti principali si sono concentrati sul consolidamento della leadership europea nei veicoli elettrici“. Non un segnale incoraggiante. La E-Car sarà il primo tentativo corale per questa ardua scalata.

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Ultima modifica: 15 Settembre 2025