Mercato auto Europa in ripresa, a luglio +5.9% e ibride dominanti

Una cambio di indirizzo ha caratterizzato il mercato automobilistico europeo. A luglio, le nuove immatricolazioni nell’area UE+EFTA+UK hanno raggiunto 1.085.356 unità. L’incremento è del 5.9% rispetto all’anno scorso.

Il consuntivo da inizio anno si attesta su 7.900.877 vetture. Una differenza minima rispetto ai primi sette mesi del 2024 emerge. Il dato complessivo resta sotto i livelli pre-pandemia.

Mercato auto usate

Le immatricolazioni di luglio 2025 calano del 18.4% rispetto a luglio 2019. I primi sette mesi del 2025 mostrano un calo del 19% sul 2019. Una piena ripresa resta da conseguire.

Mercato, un panorama differenziato per nazioni

Le nazioni dell’Unione Europea registrano un aumento del 7.4% nel mese. Una diminuzione dello 0.7% si nota da inizio anno. Il Regno Unito mostra un calo del 5% nel mese.

Una crescita del 2.4% si nota su base annua. I paesi EFTA eccellono con un incremento del 18.7% mensile. Un +5.8% si nota da inizio anno.

Tra i mercati principali, la Spagna evidenzia la performance migliore. Un aumento del 17.1% a luglio e del 14.3% nei sei mesi la caratterizza. La Germania cresce dell’11.1%.

La Germania cala del 2.5% annuo. Francia e Italia accusano diminuzioni. La Francia perde il 7.7%, l’Italia il 5.1% nel mese.

Le alimentazioni rivelano tendenze chiare. Le automobili elettriche segnano un incremento del 33.6% in Europa. La Spagna con un +127.1% e la Germania con un +58% spingono la crescita.

Anche Italia (+37.6%) e Francia (+14.8%) contribuiscono. La crescita da inizio anno è del 25.9%. La quota di mercato delle BEV si ferma al 15.6%.

Un valore distante dagli obiettivi di transizione, osserva l’Acea. Le plug-in registrano un +52.3% mensile. Un aumento del 25.3% è notato da inizio anno.

Le ibride non ricaricabili migliorano dell’11.1% a luglio. Un +15.3% si registra da inizio anno. La quota di mercato delle ibride raggiunge il 34.7%.

Le motorizzazioni tradizionali diminuiscono. Benzina e gasolio calano del 13.9% e 14.4%. La preferenza dei consumatori cambia.

Mercato auto cinesi Europa

Mercato auto europeo, la corsa dei costruttori automobilistici

Nel mese di luglio, il Gruppo Volkswagen si conferma al vertice. 306.543 nuove immatricolazioni segnano un +11.6% mensile. Un +3.6% si osserva da inizio anno. Volkswagen, Skoda, Cupra, Porsche mostrano crescita. Audi e Seat accusano diminuzioni.

Il gruppo Stellantis immatricola 151.391 vetture in Europa. Un calo dell’1.1% mensile e dell’8.1% annuo lo contraddistingue. Alfa Romeo, Opel, Citroën crescono. Peugeot, Fiat, Jeep, DS, Lancia registrano perdite.

Il gruppo Renault evidenzia una progressione dell’8.8% con 104.194 targhe. Renault e Dacia crescono. Alpine spicca con +261.3%. Un balzo dovuto all’ingresso della A290, gemella sportiva della Renault 5. Hyundai e Toyota registrano cali. BYD spicca con un +225.3% mensile.

BYD mostra un +290.3% da inizio anno. Tesla, con 8.837 immatricolazioni, perde il 40.2% mensile. Un calo del 33.6% annuo la caratterizza.

Le preoccupazioni sulla strategia europea

Un risultato insoddisfacente contraddistingue il mercato europeo. L’andamento è in contrasto con il recupero dei mercati globali. Questi ultimi hanno raggiunto i livelli pre-pandemia.

La politica dell’Unione Europea per la transizione energetica è la ragione. Nessun altro paese adotta il divieto dal 2035 per le auto non elettriche. Il Regno Unito, non membro UE, segue orientamenti simili.

Nonostante una quota elettrica aumentata al 17.2% da luglio 2024, gli obiettivi sono lontani. La produzione auto nell’Unione Europea genera preoccupazioni. ACEA e CEPLA hanno indirizzato una lettera a Ursula von der Leyen.

Il documento, datato 27 agosto, chiede “ricalibrare l’attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2”. La missiva intende salvaguardare “la competitività industriale, la coesione sociale e la resilienza strategica”.

Gian Primo Quagliano
Gian Primo Quagliano

Gian Primo Quagliano, presidente Centro Studi Promotor, condivide le richieste. Egli afferma, “Il mercato auto dell’Unione Europea, rispetto a quello del resto del mondo, ha accumulato un ritardo del 19% per il mancato recupero del calo legato alla pandemia e del 7.5% per la mancata crescita”.

L’associazione dei costruttori europei (ACEA) auspica un approccio oltre l’idealismo. La lettera richiede un riconoscimento delle “attuali realtà industriali e geopolitiche“.

Leggi ora: le news motori

Ultima modifica: 28 Agosto 2025