Ayrton Senna: la storia dell’ex pilota brasiliano

Il brasiliano Ayrton Senna rimane nella storia uno dei piloti più apprezzati dai fan. La sua tragica morte nel 1994 ha scosso tutti gli appassionati.

La storia della Formula 1 è piena di eventi che l’hanno segnata in maniera profonda, sia in senso positivo che in senso negativo. Duelli mozzafiato all’ultimo grido del motore hanno incollato, nel corso del tempo, milioni di appassionati alla televisione.

La storia della massima serie delle gare di velocità auto è anche stata segnata nel corso del tempo da eventi abbastanza tragici, come quello che è costato la vita ad Ayrton Senna nel 1994, durante il GP di San Marino. Il pilota era in un momento abbastanza alto della sua carriera.

Ayrton Senna

 

Ayrton Senna nasce a San Paolo, in Brasile, nel 1960. La sua carriera a quattro ruote inizia, come molti, sui kart all’età di 13 anni. Dopo una parentesi giovanile, densa di vittorie nelle categorie minori, si trasferisce a Milano nel 1978 e per due anni consecutivi sfiora il titolo di campione del mondo.

Nel 1980 si trasferisce in Gran Bretagna. Qui inizia ad assaggiare quella che è la difficile Formula 3, dopo aver corso diverse stagioni nella Formula Ford.

Dopo soli 3 anni, correva l’anno 1983, era già seduto su una monoposto di Formula 1 per svolgere dei test; l’esordio arriverà presto.

L’esordio nella massima serie si ha nel 1984, Senna corre per la scuderia Toleman. Nonostante le interessanti proposte di ingaggio che circolavano nell’aria che aveva dovuto rifiutare per motivi legati ad interessi economici delle controparti.

Questa prima stagione si rivela abbastanza importante per il pilota, che sin dalle prime battute riesce a dimostrare quello che si rivelerà presto un grande talento. Chiuderà la stagione d’esordio al nono posto della classifica e con tre podi conquistati.

Sin da subito mette in evidenza le sue doti da collaudatore. E’ attento e preciso in quelli che sono i settaggi della sua auto, quasi sempre regolata alla perfezione prima delle gare o delle qualifiche.

Dal 1985 al 1987 corre con la Lotus dove riesce ad alzare l’asticella sin da subito, cogliendo al secondo GP della stagione ’85 la sua prima vittoria di gara a seguito della sua prima pole position.

La vera svolta in meglio per la sua carriera si ha nel 1988 quando decide di passare alla McLaren, anno che termina con la sua incoronazione a campione del mondo.

Il 1989 è segnato dallo storico duello sul circuito di Suzuka in Giappone con il compagno di squadra Alain Prost. Il pilota francese a sei giri dalla fine, dopo una gara condotta dai due al limite del regolamento e a suon di sorpassi, stavano lottando entrambi per il titolo mondiale, tenta di sorpassare con una manovra azzardata. Senna e i due finiscono entrambi fuorigara.

Gli anni 90

Senna, però, non ci sta e si fa aiutare a spinta dai commissari di gara a ripartire. Vince quella gara con una rimonta storica. Quella ‘spinta’ gli costerà però cara. Verrà, infatti, squalificato dal campionato e gli verrà sequestrato il patentino da pilota, compromettendo la stagione successiva. Il sequestro verrà annullato in sede di accertamenti. Prost diventa così campione del mondo.

L’anno successivo si ripete lo stesso copione tra i due solo che questa volta è Senna a speronare Prost alla partenza del GP del Giappone. Anni dopò ammetterà di aver ritardato la frenata di proposito. Per la stagione 1990 Senna è campione del mondo.

Seguono delle stagioni non particolarmente esaltanti. Dettate però da successi che in ogni caso portano il pilota brasiliano a stare ai piani alti della classifica finale.

Importante l’evento della stagione 1993 che coincide con l’ultima gara corsa dall’acerrimo rivale Prost. I due sul podio si abbracciano, consegnando alle stampe una delle pacificazioni sportive più importanti di sempre.

La stagione 1994 del campionato mondiale di Formula 1 lo vede passare alla Williams che, a causa del nuovo regolamento di gara che escludeva l’utilizzo dell’elettronica attiva, controllo di trazione e sospensioni attive, si presentava come un’auto per nulla all’altezza delle aspettative.

La stagione inizia un po’ in sordina e il pilota brasiliano fatica a stare dietro alla concorrenza. Il terzo appuntamento del mondiale, tuttavia, ha in serbo qualcosa di ancora meno promettente per lui.

Incidente Senna

 

Il GP di San Marino del 1994 inizia non particolarmente bene. Durante le qualifiche Barrichello aveva avuto un incidente e il pilota austriaco Ratzenberger aveva trovato la morte in una curva.

La vettura di Senna, che partiva dalla pole position, aveva subito una modifica consistente al piantone dello sterzo la notte precedente. Era una modifica dove si era resa necessaria una saldatura a mano.

Al 7° giro di una gara travagliata Senna si ritrova a non poter governare la sua auto a causa del cedimento del piantone dello sterzo. A nulla vale la sua frenata quando avviene l’impatto mortale con un muro a bordo pista. Il piantone dello sterzo con l’impatto era penetrato nel casco, sfondando la regione temporale del pilota.

L’evento è segnato da numerosi lati oscuri, che danno spunto alle indagini che portano all’apertura del processo nel 1987, conclusosi nel 2005.

Adrian Newey

 

L’ingegnere e progettista non ha avuto vita facile dal 1987 al 2005, perché accusato di omicidio colposo. Verrà assolto e tornerà al lavoro in maniera effettiva e continuativa nel 2006.

Dopo un’ascesa negli anni ’90 segnata da numerosi progetti ben riusciti per il team Williams, le cose si fanno dure per l’ingegnere britannico. Dovrà infatti cambiare aria a seguito delle accuse per l’incidente dove aveva trovato la morte Ayrton Senna nel 1994.

Il 2006 è l’anno della svolta e lo vede passare come ingegnere progettista per la RedBull. Il suo zampino si nota subito dal fatto che decide di non migliorare la vettura 2005, denominata RB2. Anzi decide di concentrare gli sforzi sul modello nuovo, RB3. Le sue intuizioni si riveleranno azzeccate.

Ad oggi il team RedBull grazie al suo contributo ha potuto contare su vetture competitive e vincenti. Vetture che hanno, poi, permesso nel 2010 la doppietta mondiale del titolo piloti e  costruttori.

La stessa cosa avviene nel 2014 quando passa alla Mercedes. La vettura da lui progettata e realizzata vince entrambi i titoli.

A contorno numerosi piazzamenti e vittorie di gara che hanno permesso a piloti del calibro di Sebastian Vettel di entrare nell’Olimpo dei grandi.

Ultima modifica: 31 Dicembre 2017