Tra le potenze mondiali la Cina è certamente fra i primi grandi sostenitori di una mobilità più verde. Da qualche anno, infatti, non sono poche le iniziative e le azioni che il governo cinese ha messo in campo per incentivare l’utilizzo di veicoli a zero emissioni. E un recente annuncio dell’Amministrazione Nazionale dell’Energia (National Energy Administration – Nea, l’ente governativo di Pechino che si occupa di politiche energetiche) appare perfettamente in linea con tale tendenza. Entro il 2017 verranno installate su tutto il territorio cinese 800 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Si tratta di un piano infrastrutturale destinato a dare ottimale copertura a un numero di auto che si stima possa arrivare fino a 5 milioni entro il 2020.
Di queste nuove stazioni di ricarica (che vanno a sommarsi alle 150 mila già esistenti) 100 mila saranno pubbliche e molte saranno dedicate al potenziamento dei 14 mila chilometri di autostrada nazionale, con una media prevista di una colonnina ogni 50 chilometri circa.
Il progetto rientra nell’ambito del tredicesimo piano quinquennale del governo cinese, che appunto si dimostra estremamente orientato a una visione più pulita della mobilità : segno del mantenimento degli impegni presi lo scorso settembre con gli accordi di Parigi. E il sentiero sembra già battuto con slancio: secondo i dati della Nea, infatti, nel 2016 le auto elettriche in Cina hanno consumato 1,2 miliardi di chilowattora, che si traduce in un risparmio di circa 400 mila tonnellate di carburante. Sempre nel corso dell’anno appena passato, sono stati venduti intorno ai 500 mila veicoli elettrici e ibridi e per il 2017 si prevede di alzare l’asticella a 800 mila unità , nonostante ci sia stato qualche alleggerimento agli incentivi statali.
Ultima modifica: 3 Marzo 2017

