Nove decadi dopo, Pirelli ritorna al Concorso di Eleganza Villa d’Este.
1929: novant’anni fa la prima edizione del Concorso di Eleganza Villa d’Este, vinse una Isotta Fraschini Tipo 8 A gommata Pirelli Cord Superflex.
2019: Pirelli ritorna sulle rive del Lago di Como, ora in qualità di partner ufficiale del più prestigioso evento europeo dedicato alle auto d’epoca, oltre a gommare alcune fra le vetture più affascinanti della rassegna. Nello spazio di Villa Erba, Pirelli espone la sua gamma Collezione dedicata alle auto classiche e alcune vetture che hanno fatto la storia dell’automotive.
In questi nove decenni di storia del Concorso molto è cambiato ma la passione per l’auto, per l’eleganza e la sportività a quattro ruote è rimasta immutata. A questi valori si è aggiunta l’attenzione per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio automobilistico storico, una missione che anche Pirelli persegue tramite differenti strade. Grazie alla Fondazione Pirelli, per esempio, che recupera e conserva i documenti e le schede tecniche del suo secolo e mezzo di storia.
Ma soprattutto anche grazie alla gamma Pirelli Collezione, esposta nello stand al Concorso di Eleganza Villa d’Este: pneumatici dall’aspetto classico ma con tecnologie moderne che consentono alle auto d’epoca di continuare a viaggiare e a farsi ammirare. Attualmente, la famiglia Collezione di Pirelli permette di gommare dalle vetture anni Trenta fino alle youngtimer degli anni Duemila.
PIRELLI COLLEZIONE, LA STORIA SU STRADA
La famiglia Pirelli Collezione nasce, infatti, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio storico motoristico, fornendo coperture con due anime diverse che si completano a vicenda: sono pneumatici che conservano l’aspetto e la dinamica di guida originali ma offrono più efficienza e sicurezza di quelle d’epoca, grazie a tecnologie e modalità produttive moderne.
La gamma parte dal leggendario Stella Bianca, lanciato inizialmente nel 1927; poi lo Stelvio, tornato in vita nel 2018 per gommare esclusivamente la Ferrari 250 GTO, l’auto più costosa del mondo; i CA67 (1955), CN72 (1964), CN36 (1968), CN12 (1968), Cinturato P7 (1974), P5 (1977), P Zero (1984) e P700-Z (1988). Durante il processo di sviluppo del pneumatico, gli ingegneri Pirelli hanno usato gli stessi parametri che i designer del veicolo hanno impiegato all’epoca della progettazione per assecondare le regolazioni delle sospensioni e della meccanica originale dell’auto ma sfruttando il patrimonio di conoscenze relative a materiali e processi produttivi che l’azienda ha nel frattempo accumulato.
Il risultato è una miscela di performance, stile e autenticità. Per disegnarli, sono stati fondamentali le immagini messe a disposizione dalla Fondazione Pirelli e per realizzarli si utilizzano tecniche simili a quelle specifiche per le gomme da motorsport, nello stabilimento turco di Izmit. Gli appassionati le possono trovare dai rivenditori specializzati in auto d’epoca e nei flagship store Pirelli, i P Zero World (Los Angeles, Monaco di Baviera, Monte-Carlo, Dubai e prossimamente Melbourne).
LA MARCATURA ANCHE IN COLLEZIONE
La presenza di Pirelli al Concorso di Eleganza Villa d’Este racconta anche con le auto in esposizione allo stand P lunga il rapporto stretto con i costruttori, oggi descritto dalla strategia Perfect Fit. Lo sviluppo condiviso fra gli ingegneri del veicolo e quelli del pneumatico consente di realizzare la migliore combinazione possibile, per assecondare le caratteristiche della vettura e massimizzare la sicurezza.
Nascono così le gomme con il simbolo sul fianco che identifica i diversi costruttori automobilistici, un segno che indica come ogni pneumatico marcato venga sviluppato espressamente per l’auto che lo deve montare. Una caratteristica che ora vale anche per i pneumatici Pirelli Collezione e sono le stesse Case automobilistiche a chiedere che alcuni pneumatici Pirelli vengano riprogettati per le più importanti vetture classiche. Come Audi con il P700-Z per la Sport Quattro, Jaguar con il P Zero per la XJ220, Lamborghini che ha chiesto il CN12 per la Miura e Ferrari che ha voluto far riportare in vita lo Stelvio esclusivamente per la 250 GTO. A
Villa d’Este debutta l’ultimo nato di questa strategia, il P-700 Z da 16” che è stato riprogettato per la BMW Z1. Attualmente, il portafoglio di omologazioni in Pirelli Collezione conta 34 misure, di cui solo 4 non marcate, e altre 8 al momento in fase di sviluppo.
L’ISOTTA FRASCHINI E LE PIRELLI SUPERFLEX CORD
Era lunga 5 metri esatti e sotto al lungo cofano ospitava il primo motore in linea a otto cilindri della storia, oltre che il più potente dell’epoca su un’auto di serie. Ma la caratteristica principale della Isotta Fraschini Tipo 8 A era l’eleganza senza pari, il che ne fece l’auto preferita dalle celebrità statunitensi. Infatti, i dati tecnici e il prezzo esorbitante la resero più adatta al mercato americano che a quello europeo e fu protagonista anche di alcune pellicole hollywoodiane, come “Viale del Tramonto” (1950) vincitore di tre Oscar.
Ma un premio tutto suo la Isotta Fraschini Tipo 8 A lo conquistò alla prima edizione del Concorso di Eleganza Villa d’Este nel 1929. A gommare la vettura che rappresentava il meglio della produzione automobilistica, c’era il pneumatico top di gamma dell’epoca, il Pirelli Superflex Cord, che era chiamato “il pneumatico delle vittorie”. Montava queste gomme anche l’Alfa Romeo P2 che, con Alberto Ascari e Giuseppe Campari, vinse nel 1925 il primo Campionato Automobilistico del Mondo sul circuito di Monza. Eleganza e prestazioni, dunque, ancora oggi caratteristiche che si ritrovano nell’intera gamma di pneumatici Pirelli.
Ultima modifica: 23 Maggio 2019