Alfa Romeo Maserati Prete all’asta al Museo Mille Miglia

Alfa Romeo Maserati Prete, un pezzo speciale di storia dell’auto. Da vent’anni nella stessa collezione, questa vettura sarĂ  battuta all’asta il prossimo 14 maggio al Museo Mille Miglia con una stima di circa 1,2 milioni di euro.

Alfa Romeo Maserati Prete
Alfa Romeo Maserati Prete

Questa vettura sport artigianale fu costruita a Roma dopo la Seconda Guerra Mondiale da Placido Prete (da cui la P del nome), installando un motore Alfa Romeo (la A del nome) 6C 2300B portato a 2442 cc e alimentato da tre carburatori Stromberg di derivazione aeronautica, su un telaio tubolare di origine sconosciuta, utilizzando parti di origine Maserati (la M del nome). Prete voleva aggiungere anche il suo nome alla macchina e disegnò, così, lo stemma con le tre iniziali AMP sullo sfondo del Colosseo.

L’obiettivo di Prete era creare una vettura “Sport” per competere nelle gare di categoria, in particolare alla Targa Florio e alla Mille Miglia. Il motore Alfa Romeo, elaborato, erogava la potenza di 200 CV, con una velocità massima di 240 Km ed era abbinato alla sua trasmissione. Potente, ma soprattutto affidabile. Il telaio e le componenti Maserati vennero a loro volta riviste con una struttura di tubi a traliccio.

Affidata a Giovanni Rocco, Campione Italiano Conduttori Voiturettes nel 1937, fece il suo debutto nel 1948 classificandosi ottava sul Circuito di Pescara, all’epoca una prova estenuante per le vetture ed i piloti, a causa delle alte velocità sostenute per lungo tempo. Rocco condusse la vettura in un’intensa partecipazione agli eventi sportivi dell’epoca, sovente con risultati in classe ed assoluti degni di nota.

Con Prete si cimentò nella Targa Florio – Giro di Sicilia nel 1949, ottenendo un terzo assoluto: piazzamento eccezionale giĂ  all’epoca, per un’auto che non fosse preparata e portata in gara da una squadra corse ufficiale. Alla Mille Miglia 1949 l’equipaggio di Rocco-Sorrentino, se pure al check-point di Roma fosse giunto sesto, fu invece costretto a ritirarsi prima del check-point a Pescara. Grande impegno ma poca fortuna anche al Gran Premio di Napoli del 1950.

In seguito, Francesco Santovetti, comprò l’auto da Prete, ma continuò a dividere il volante con Rocco, che nel 1952 giunse primo alla Coppa dei due Laghi. Santovetti invece fu terzo alla Vermicino-Rocca di Papa. Nel 1953 l’auto, condotta da Scarlatti, fu seconda alla Coppa dei due Laghi. Tredici le gare “certificate” da testimonianze oggettive, in carriera, ma la storia dell’Alfa Maserati Prete è sicuramente più ricca e le ricerche storiche in corso stanno verificando le altre gare di cui si ha notizia.

Nel corso della sua storia, l’auto subì diverse varianti di carrozzeria: da due a quattro fari, con parafanghi avvolgenti, parziali o mancanti, con l’aspirazione dell’aria sul cofano o senza, con o senza parabrezza per il passeggero.

Nei registri del Biscione e del Tridente

L’Alfa Romeo Maserati Prete è ora annoverata sia nei registri Alfa Romeo che Maserati e vanta anche una trentennale carriera nelle competizioni rievocative e si presenta in una fantastica patina “conservata”.

Alfa Romeo Maserati Prete
Alfa Romeo Maserati Prete

Ultima modifica: 2 Marzo 2018