Nonostante le voci che parlavano di alleanza al capolinea per Renault, Nissan e Mitsubishi, le tre aziende hanno riaperto le trattative per rinnovare il loro piano strategico comune. Renault, Nissan e Mitsubishi hanno infatti concordato assieme un nuovo patto che rafforza l’Alleanza, che prevede l’assegnazione di mercati strategici e sinergie nello sviluppo di nuove tecnologie e nell’affrontare assieme le normative stabilite dalla Unione Europea in merito ai limiti medi di emissioni di CO2.
Questa conferma di unione non era proprio scontata: il rapporto fra le tre aziende è stato infatti messo a dura prova dal caso Carlos Ghosn, che guidava appunto l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi prima di finire in carcere in Giappone accusato di falso e appropriazione indebita (e ora anche di violazione della legge sul controllo dell’immigrazione). L’uscita di scena di Ghosn pare abbia scosso la dirigenza dell’Alleanza: in particolare si è parlato di un gruppo di figure chiave di Nissan che avrebbero spinto per separarsi da Renault. Tali piani sarebbero dunque stati sventati da una riunione dal consiglio operativo dell’Alleanza tenutasi a Yokohama, in Giappone.
Jean-Dominique Senard, nuovo presidente dell’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, ha dichiarato che le aziende hanno deciso di collaborare senza per forza fondersi. “Non c’era un’altra opzione”, ha detto Senard, “La priorità è comunque quella di aumentare l’efficienza dell’Alleanza”.
I nuovi accordi prevedono tutta una serie di iniziative pensate per migliorare e rafforzare la cooperazione fra i tre marchi, garantendo allo stesso tempo la loro autonomia. Ogni brand, spiega Senard, avrà il compito di essere “società di riferimento” per una specifica regione. In particolare a Nissan è stata assegnata la Cina, a Renault l’Europa e Mitsubishi si occuperò del sud-est asiatico.
Un altro punto dell’accordo riguarda le nuove tecnologie. Le tre aziende adotteranno un modello di collaborazione denominato “leader / follower”, sostenendosi a vicenda e continuando in gran parte il lavoro già avviato nel recente passato, con Nissan a fare da apripista nel settore auto elettriche e Mitsubishi in quello dei sistemi ibridi plug-in.
Infine, il nuovo accordo fra le tre aziende è anche un modo per affrontare con più semplicità le recenti e restrittive normative dell’Unione Europea in merito ai limiti sulle emissioni di CO2. I tre marchi saranno infatti considerati come un’unica società dall’Europa nel calcolo della media totale di emissioni della flotta.
Ultima modifica: 30 Gennaio 2020