Dopo il 2020, è terminato un secondo anno veramente difficile, anche per il mondo dell’auto. Il mercato del nuovo ha chiuso con un beneaugurante +5,5% rispetto al 2020, a cui si aggiunge un apparentemente interessante +13,2% per l’usato e +7% per l’usato online. È però ormai chiara la quasi impossibilità di paragonare i valori dell’anno appena concluso con quelli del 2020, soprattutto con il periodo in cui iniziò l’emergenza sanitaria e ci fu il primo lockdown, che portò ad una quasi totale paralisi del mondo dell’auto.
Risulta quindi più corretto e sensato paragonare i dati del 2021 con quelli del 2019, ultimo anno “vero” del settore. Analizzando questi valori la situazione diventa drammatica: il nuovo segna un disastroso -23,9% rispetto a due anni fa, mentre l’usato online fa registrare un meno tragico, ma comunque negativo, -7,4%.
E pensare che il 2021 era iniziato con buone premesse per l’usato in rete, con il primo semestre chiuso quasi in parità rispetto allo stesso periodo del 2019. Poi, purtroppo, la seconda parte dell’anno non è stata all’altezza della prima in termini di risultati, con l’ultimo trimestre assolutamente catastrofico.
brumbrum, il primo rivenditore diretto di auto online d’Italia che opera sul sito www.brumbrum.it, ha effettuato una ricerca sull’andamento globale del mercato italiano dell’usato in rete in tutto il 2021, avvalendosi dei dati raccolti dall’Osservatorio brumbrum, il proprio Osservatorio di rilevazioni e indagini statistiche online in ambito automotive.
2021 chiuso con un pessimo Q4
Per quanto riguarda il mercato delle auto usate online, come detto, il 2021 ha fatto segnare dati di vendita migliori rispetto al 2020. È sotto però del 7,4% paragonato al 2019, ultimo anno completo del mondo dell’auto, in quanto non toccato dall’emergenza sanitaria.
Il principale problema dell’anno appena concluso è stato l’ultimo trimestre, chiuso con il -15% rispetto al 2019 e con il -2% sullo scorso anno. Ottobre e novembre 2021 sono stati abbastanza in linea con quelli del 2020, dicembre invece è stato oltremodo negativo: -6%.
Agosto e dicembre i mesi peggiori
Guardando al 2021 in generale, oltre a dicembre anche agosto è stato un mese molto complicato, sotto dell’11% rispetto al 2020. Paragonando l’anno appena finito al 2019 invece, solo febbraio e aprile sono col segno più rispetto allo stesso periodo di due anni fa, mentre dicembre 2021 chiude con un grave -17% rispetto al 2019.
Malissimo anche lo stock online
Discorso molto simile, forse anche peggiore, per quanto riguarda l’approvvigionamento di vetture, che a marzo e aprile 2020 registrò un brusco crollo per le misure adottate dal Governo per contenere l’emergenza coronavirus, ma che, a differenza delle vendite, ha fatto molta più fatica a ripartire dopo le riaperture. Lo stock online ha fatto segnare solo il +1% nel 2021 a confronto con il 2020, ma il -15% rispetto a due anni fa.
Prosegue quindi una carenza generalizzata del prodotto: l’incertezza economica e la mancanza di chip e semiconduttori, che porta ad attendere una nuova auto anche nove mesi nelle concessionarie, ha fatto rimandare alle famiglie il cambio della vettura a date future, mentre i noleggiatori hanno prolungato i contratti in essere, riducendo così i volumi destinati all’usato. Per cui l’offerta di macchine usate in vendita è drasticamente diminuita.
Cosa aspettarsi dal prossimo futuro
Difficile fare previsioni a medio-lungo termine, ma è sicuro che questa crisi dell’auto non finirà da un giorno all’altro. L’instabilità economica, la carenza di chip e la nuova ondata di casi di coronavirus, hanno rallentato per l’ennesima volta un settore da anni ormai in seria difficoltà. La speranza di tutti però è quella di tornare nel più breve tempo ad avere valori di vendite almeno a livello del 2019, in modo da ridare ossigeno e soprattutto morale al mercato dell’auto.
Ultima modifica: 5 Gennaio 2022