È certamente uno dei più noti, o forse il più celebre, fra i loghi automobilistici esistenti. Il Cavallino Rampante su sfondo giallo che campeggia sui modelli Ferrari è in tutto il mondo simbolo di stile, qualità e made in Italy. Ecco la breve storia ufficiale delle sue origini (più un accenno di storia parallela non ufficiale).
La Scuderia Ferrari, creatura di Enzo “Drake” Ferrari, nacque nel 1929 come divisione tecnica dedicata alle gare di Alfa Romeo. Ma le prime auto dotate dello stemma del Cavallino Rampante apparvero solo nel luglio 1932 durante la 24 Ore di Spa: due Alfa Romeo 8C 2300 Mille Miglia Zagato Spider che conquistarono il primo e il secondo posto. Ebbene, da dove arrivava quel cavallino?
Il logo Ferrari è un omaggio a Francesco Baracca, storico eroe aviatore, asso nei cieli della Prima Guerra Mondiale. Baracca si era formato come militare alla scuola di cavalleria presso il 2° Reggimento “Piemonte Reale”, importante reparto del regio esercito che aveva come stemma araldico proprio il Cavallino Rampante, ma in argento e su campo rosso. Il nostro soldato, divenuto aviere, decise di adottare proprio quello stemma, colorandolo però di nero per farlo emergere meglio dalla fusoliera in metallo del suo caccia. Baracca morì il 19 giugno 1918, abbattuto durante un mitragliamento a bassa quota sul Montello (in provincia di Treviso), lasciandosi alle spalle numerosi successi militari e l’aura di asso dei cieli ed eroe di guerra.
Come entra Ferrari in questa storia? Semplicemente grazie a un incontro. Lo raccontò lo stesso Enzo Ferrari, in uno scritto del 1985 indirizzato allo storico Giovanni Manzoni:
“Quando vinsi nel ’23 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell’eroe. Da quell’incontro nacque il successivo, con la madre, la contessa Paolina. Fu lei a dirmi un giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena. E così è stato”.
Quell’incontro contribuì dunque alla nascita della leggenda Ferrari e del suo iconico stemma. Una precisazione: Ferrari utilizza in realtà due loghi, entrambi con il Cavallino Rampante su sfondo giallo, con le tre righe in verde, bianco e rosso sulla parte superiore. Uno è rettangolare e rappresenta il marchio commerciale della casa di Maranello. L’altro, quello originario, è uno scudo che comprende anche due lettere al suo interno, “S” e “F”, utilizzato dalla Scuderia Ferrari per le competizioni sportive.
C’è anche una versione non ufficiale firmata Ferry Porsche della nascita del Cavallino Rampante Ferrari, altrettanto affascinante, che coinvolge Baracca, ma in un altro modo. Per scoprirla occorre andare a leggere quest’altro articolo.
Ultima modifica: 10 Agosto 2020