Auto elettriche al palo, 4 clienti su 5 preferiscono i motori a combustione

L’Unione Europea ha fissato un divieto di vendita dal 2035. I nuovi veicoli a combustione saranno proibiti. Molti automobilisti mostrano ancora resistenza al passaggio alle auto elettriche. Gli incentivi statali, benché incisivi, non durano. Le vendite calano appena i sussidi terminano.

Una recente indagine, condotta da carVertical, rivela scenari eloquenti. Oltre la metà dei conducenti non considera oggi l’acquisto di una vettura elettrica. Si palesa una chiara preferenza per le motorizzazioni tradizionali.

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Quattro acquirenti su 5 prediligono ancora l’auto a combustione. La benzina è stata scelta dal 43,8%. Il diesel ha raccolto il 38,9% delle preferenze. I veicoli ibridi si attestano al 10,4%. Solo il 5,6% ha optato per l’elettrico. I consumatori non sembrano pronti a un mutamento così profondo.

L’UE ambisce alla neutralità climatica entro il 2050. Dal 2035, ogni vettura nuova dovrà essere a emissioni zero. Stati membri, inclusa l’Italia, richiedono flessibilità. Si temono significative ripercussioni sul settore automobilistico.

Chi valuta un’automobile elettrica lo fa per ragioni economiche. Il 47,2% degli intervistati percepisce costi inferiori di gestione e manutenzione. I propulsori elettrici presentano meno componenti soggetti a usura. Richiedono interventi meno frequenti.

Benefici fiscali rappresentano un incentivo principale per il 17,6%. Numerosi paesi europei offrono tasse ridotte o nulle per i veicoli elettrici. In Italia, godono di esenzione dal bollo per i primi 5 anni. Alcune regioni offrono esenzioni illimitate. Anche nei Paesi Bassi non si pagano tasse di immatricolazione o circolazione.

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Il 14,1% è guidato dai sussidi governativi. In Francia si possono ottenere fino a 7.000 euro. Dipende dal reddito dell’acquirente. Numerosi governi hanno ridotto o soppresso tali incentivi. La Svezia ha chiuso i sussidi nel 2022. La Germania ha fatto altrettanto nel 2023. Le vendite di auto elettriche sono crollate in entrambi i casi. Negli Stati Uniti, tagli ai crediti d’imposta rallentano l’adozione.

Un dato inatteso rivela una realtà differente. Solo il 14% degli intervistati cita motivazioni ecologiche. Il 7,1% considera le basse emissioni. Tuttavia, grandi città ampliano le zone a basse emissioni. Milano, Parigi, Londra e Berlino sono esempi. L’adozione dei veicoli elettrici diventa così una necessità. Supera la mera scelta ideologica.

Gli ostacoli all’adozione delle auto elettriche

Alla domanda sulle motivazioni per non acquistare un veicolo elettrico, le risposte sono chiare. Il 32% degli intervistati afferma che le auto elettriche costano troppo. Il 26,7% esprime preoccupazione per un’autonomia giudicata insufficiente.

Il 21,1% sottolinea una infrastruttura di ricarica inadeguata. Un 12% menziona lo scarso valore commerciale futuro. Altre ragioni spingono l’8,2% degli intervistati.

Matas Buzelis, esperto del settore di carVertical, vede opportunità nella svalutazione. “Il basso valore di rivendita delle auto elettriche può però trasformarsi in un’occasione“. Gli acquirenti del mercato dell’usato trovano ottime occasioni. Tali possibilità sono irrealizzabili per i veicoli a benzina o diesel.

L’esperto nota una trasformazione del mercato. “La prima ondata di adozione è ormai passata“. Aggiunge, “Chi era pronto, l’acquisto l’ha già fatto. Ora molti stanno iniziando a considerare l’elettrico come seconda auto“.

Auto elettriche

Nuovi equilibri di mercato

La concorrenza dei produttori cinesi sta trasformando il panorama europeo, anche delle auto elettriche. Solo nell’aprile 2025, BYD ha sorpassato Tesla nelle vendite. Le vendite di veicoli elettrici a batteria sono aumentate del 359% su base annua.

Ciò accade nonostante i dazi dell’UE. Questi colpiscono i veicoli elettrici importati dalla Cina. L’impatto dei marchi cinesi sul mercato europeo è ormai manifesto. Resta da comprendere se conquisteranno il cuore degli automobilisti.

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Ultima modifica: 26 Agosto 2025