Emanuele Palma, manager di spicco in Fiat Chrysler (nel settore “Diesel drivability and emissions”), è stato arrestato negli Stati Uniti con l’accusa di aver mentito sulle emissioni diesel dei veicoli del gruppo italoamericano.
L’arresto rientra nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dal dipartimento di giustizia americano sulle certificazioni riguardanti i veicoli diesel. A rendere nota la notizia del fermo di Emanuele Palma è stata Gina Balaya, portavoce ufficiale dell’ufficio del procuratore distrettuale di Detroit.
Il manager FCA verrà sentito in tribunale alle 20 (ora italiana), chiamato a rispondere delle accuse di cospirazione ai danni dei regolatori, dei clienti e dello stato. Secondo le autorità americane Palma, in qualità di responsabile, avrebbe mentito sulla vera entità dei dati forniti in merito alle emissioni dei veicoli diesel FCA nel mercato USA.
Il gruppo Fiat Chrysler si è detto disposto a collaborare con le autorità e nel frattempo è già al lavoro per analizzare i dettagli delle accuse rivolte a Palma.
Si tratta di un nuovo inaspettato capitolo nella vicenda FCA vs Stati Uniti: lo scorso maggio infatti la questione sembrava chiusa, quando l’azienda aveva raggiunto un accordo da 800 milioni di dollari con le autorità americane.
Ultima modifica: 24 Settembre 2019