In un mondo automotive che guarda con sempre maggiore interesse verso il green, l’ibrido e l’elettrico, arriva, in controtendenza, la denuncia dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica: senza il diesel sarà impossibile restare entro i limiti delle emissioni di CO2 fissate per il 2021 dall’Unione Europea. La colpa, secondo l’ANFIA, è della forte crescita del mercato delle auto a benzina, a fronte di un calo costante delle vendite di diesel non compensate dal mercato dalle auto con fonti alternative di alimentazione, che sono sì in crescita ma non ai livelli desiderati dall’Unione Europea.
TROPPE AUTO A BENZINA E SEMPRE MENO DIESEL
La pubblicità negativa sui motori diesel, in atto ormai da molto tempo in tutta Europa, sta portando – secondo l’ANFIA – al percorso inverso rispetto a quello che si voleva intraprendere. Il rapporto dell’associazione di categoria si riferisce all’obiettivo fissato dall’Unione Europea sulle emissioni di CO2 nell’atmosfera (fissato per il 2021 a 95 g/km) e sottolinea come questo risultato sia a forte rischio per il calo prepotente di vendite di automobili diesel e della contemporanea crescita del mercato dei motori a benzina.
LE AUTO VENDUTE PRODUCONO PIÙ EMISSIONI
La denuncia dell’ANFIA si basa sui dati di vendita del 2018 e su quelli che segnalano un aumento di emissioni di CO2 nell’atmosfera dovute alle nuove auto. Il mercato ha visto aumentare vertiginosamente la vendita di vetture a benzina – che producono maggiori emissioni – con conseguente riduzione del mercato delle auto alimentate a diesel. La vendita di auto elettriche o ibride, seppure in crescita, non è riuscita a bilanciare il mercato e, di conseguenza, le emissioni di CO2 invece di diminuire sono aumentate.
Ultima modifica: 17 Aprile 2019