Il fenomeno di riconversione elettrica delle aziende automobilistiche ha ovviamente delle conseguenze per i rivenditori e per le concessionarie, anche in senso negativo. Un esempio arriva dagli Stati Uniti, dove circa 150 degli 880 rivenditore Cadillac hanno scelto di chiudere o non vendere più auto del marchio per evitare di entrare nel mercato dei veicoli elettrici. La ragione è semplice: i costi per gli aggiornamenti necessari che dovrebbero affrontare le concessionarie possono essere molto alti, ma anche la redditività potrebbe risentirne nel vendere auto elettriche.
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Va detto, innanzitutto, che negli Stati Uniti General Motors ha proposto alle concessionarie Cadillac di scegliere fra due alternative: rimanere affiliate impegnandosi ad aggiornarsi per vendere veicoli elettrici, oppure accettare una sorta di buonuscita (che può andare da 500 mila a 1 milione di dollari) per rinunciare al franchising. I rivenditori che decidono di continuare a vendere Cadillac devono dunque installare nuove apparecchiature di riparazione, dotarsi di colonnine di ricarica e procedere con una formazione ad hoc per vendere e fornire servizi per quello che diventerà un marchio quasi esclusivamente elettrico.
Oltre ai costi per la riconversione, c’è anche un’altra ragione per cui alcuni rivenditori hanno deciso di non impegnarsi nell’elettrificazione. Si tratta della redditività prevista. La maggior parte delle concessionarie, infatti, trae più profitti dai servizi di assistenza che dalle vendite dei veicoli. Come sappiamo, con i veicoli elettrici la manutenzione è quasi azzerata: oltre agli pneumatici e a qualche componente delle sospensioni, c’è poco nei powetrain total electric da riparare o su cui fare manutenzione. Il che significa, meno entrate.
La proposta di General Motors non è di immediata attuazione: le concessionarie che rinunciano all’aggiornamento potranno continuare a vendere Cadillac fino alla fine del 2021 e comunque ottenere buone condizioni per i modelli usati, almeno fino al 2024.
Ultima modifica: 6 Dicembre 2020