Ombre cinesi sull’elettrico

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di Giuseppe Tassi

Il Mondial de l’auto, come pomposamente lo chiamano i francesi, non è stato più lo stesso. Padiglioni ridotti, pochi espositori, i tedeschi che si defilano elegantemente e così i marchi americani, coreani e giapponesi.

Restano i francesi (Renault in prima fila) a sventolare idee e bandiere e il gruppo Stellantis, forte della sua internazionalità. Ma in compenso c’è l’onda cinese che sale, con il marchio Byd, quinto in patria ma terzo produttore di batterie al mondo, che ha presentato una gamma completa di auto elettriche destinate al mercato europeo: la berlina Han, il Suv da 7 posti Tan e soprattutto il crossover compatto Atto 3 con 204 cv e 420 chilometri di autonomia. Non è da meno l’altro gruppo cinese Great Wall, che ha messo in vetrina la berlina Ora e la compatta elettrica Cat.

E a supporto dell’assalto orientale, ecco i vietnamiti di Vinfast con i Suv VF8 e VF9, disegnati da Pininfarina e prodotti in uno stabilimento sud di Hanoi. L’onda del Dragone è una presenza inquietante e anche una minaccia per il mercato europeo, che si prepara alla grande transizione verso l’auto elettrica. Un pericolo dichiarato a chiare lettere da Carlos Tavares, ceo di Stellantis proprio nei giorni caldi del Salone parigino.

Il manager portoghese, davanti alle frenata nelle vendite di vetture a batteria in tutta Europa, ha invocato barriere doganali da parte dell’Ue, altrimenti gli incentivi concessi in molti paesi(e appena riattivati anche in Italia )faranno il gioco dei costruttori cinesi, che riescono a portare in Europa auto di qualità a prezzi contenuti su un mercato libero da ogni tipo di vincolo. Al contrario di quanto accade in Cina, dove i filtri per chi vuole importare auto prodotte fuori dal Paese sono molto stretti.

Tavares ha invocato il modello americano, una sorta di protezionismo regolamentato che impedisca ai veicoli a batteria prodotti in Cina di invadere il mercato europeo. Le rete protettiva dovrebbe durare almeno dieci anni, riducendola in modo progressivo, fino al compimento della transizione energetica dai motori termici o ibridi a quelli elettrici. Gli incentivi, secondo il piano caldeggiato da Tavares, dovrebbero essere concessi solo ai veicoli che garantiscano le origini europee della produzione e delle materie prime.

In una situazione stagnante, come quella di oggi, il ruolo della Cina e dei suoi brand cresce in modo costante, fino ad assicurarsi il 5% della auto elettriche vendute in tutta Europa. Un pericolo per i costruttori del continente, che vedono messi a rischio i loro corposi investimenti sull’elettrico e l’intera filiera dell’automotive, impegnata nella delicata transizione dai motori termici a quelli a batteria.

Non è un caso che Tavares abbia invocato, oltre alle misure protezionistiche anti Dragone, anche una politica che approcci in modo meno dogmatico il tema dell’elettrico. La richiesta del grande capo di Stellantis è di far sopravvivere la produzione dei motori termici o ibridi oltre la soglia del 2035, lasciando convivere le auto tradizionali con i nuovi modelli a batteria, oggi molto costosi ed elitari.

Chi comprerà le auto elettriche?

Auto troppo spesso fuori portata per i clienti con meno risorse, anche nella classe media, che vede intaccati i propri capitali dal caro energia e dalla complicata congiuntura di oggi. In attesa delle nuove normative Ue sull’Euro 7, attese a fine ottobre, il sasso è lanciato. Così come le proposte per il mercato che per il gruppo Stellantis ruotano in particolare intorno a Jeep.

Il marchio di nascita americana ha fatto esordire a Parigi la sua prima auto full electric. La Avenger è un Suv compatto (più piccolo di Renegade) molto elegante e grintoso, destinato a diventare un best seller nel mercato elettrico. Un’aspirazione che anche Renault coltiva con i suoi assi del segmento C (Arkana, Megane ETech e Austral) e con il concept elettrico 4ever che farà rivivere in tempi brevi la mitica R4. Parigi l’ha guardata con un pizzico di orgoglio retrò e tanta speranza nel domani.

 

 

Ultima modifica: 28 Ottobre 2022