Volkswagen eHybrid, prova di Golf, Passat e Tiguan plug-in

Meglio la gallina oggi o l’uovo domani? In tempi di grande incertezza della mobilità su quattro ruote Volkswagen sfodera una tripletta che punta al sodo.

La gamma eHybrid, ovvero la nuova generazione di ibride plug-in che “ragionano” prima in elettrico, ma con il supporto del motore a benzina, una batteria molto più efficace – da 19,7 kWh netti, quasi il doppio rispetto alle precedenti PHEV – che permette una autonomia a zero emissioni ben superiore ai 100 km e il plus di marciare sempre in modalità full hybrid quando l’accumulatore è scarico.

Il tris è formato da Tiguan, Golf e Passat – in ordine di vendita in Italia – che nel 2025 diventerà un poker con l’avvento della nuova Tayron.

Il propulsore a benzina per tutte è rinnovato 1.5 litri TSI, che subentra al 1.4, con potenza di 150 e 177 cavalli a seconda delle due versioni, abbinato al propulsore elettrico da 85 kWh.

La potenza di sistema è rispettivamente di 204 cavalli e di 350 Nm di coppia e 272 cavalli e 400 Nm, il cambio è l’automatico a doppia frizione DSG.

La nuova strategia ibrida introdotta sulle eHybrid ottimizza l’utilizzo del powertrain, privilegiando l’utilizzo del motore elettrico quando possibile, votato a conseguire la massima efficienza in ogni situazione di guida.

Il sistema prevede cinque livelli di mantenimento della carica della batteria, permettendo di scegliere la modalità di guida più adatta alle proprie esigenze.

Golf eHybrid, come va su strada: pregi e difetti

Nel nostro mirino la Golf eHybrid, la PHEV da 204 cavalli (l’altra versione è la GTE da 272 cv) di un modello che sta tornando in auge, di nuovo presenza fissa nella Top 10 delle più vendute in Europa, e anche quella del trio che sfrutta meglio la nuova batteria.

È accreditata di 144 km di autonomia (e fino a 140 km/h di velocità massima) nel ciclo combinato e di oltre 1.000 km di raggio di azione totale grazie ai 40 litri di capacità del serbatoio della benzina.

Il comportamento dinamico di Golf eHybrid ricalca quello delle ultime generazioni del modello. Preciso, con un ottimo sterzo e una notevole tenuta di strada.

Mette immediatamente in confidenza, con un piglio brillante, perché la coppia è sempre disponibile. Lesta nei cambi di passo, rigida il giusto, offre un buon comfort generale.

L’autonomia elettrica reale avvicina i 120 km, un dato notevole. Quando la carica di elettroni è terminata, si viaggia sempre in full hybrid, a garanzia di consumi sempre soddisfacenti: la percorrenza di 20 km/litro non è un miraggio.

La nuova batteria si può caricare fino a 11 kWh in corrente alternata (AC) e per un “pieno” servono due ore. Da corrente continua (DC) si può arrivare a 50 kW, potendo recuperare dal 10% all’80% in 25 minuti.

Parecchie frecce sono nella faretra di Golf eHybrid, il pegno da pagare è un bagagliaio più limitato 273 litri (381 litri nelle altre versioni) causa lo spostamento di serbatoio e batteria e un peso elevato, 1.577 kg rispetto ai 1.290 kg della benzina mild hybrid eTSi da 150 cv e ai 1.451 kg TDI 2.0 diesel da 150 cv.

Volkswagen Passat eHybrid

Infine il prezzo, si parte da 42.250 euro. Sulla stessa falsariga Passat eHybrid (135 km di autonomia in elettrico) da 54.700 euro e Tiguan eHybrid (126 km a zero emissioni) da 50.100 euro.

Volkswagen Tiguan eHybrid

Entrambe promettono 800 km di percorrenza con il pieno di elettroni e di verde.

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Ultima modifica: 8 Gennaio 2025

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