La minaccia di T&E “Produzione auto dimezzata in Italia nel 2030 se non si punta sull’elettrico”

T&E lancia un monito. L’industria automobilistica italiana, il particolar modo il comparto della produzione, si troverebbe a un punto cruciale.

Uno studio congiunto di Transport & Environment e del think tank Ecco evidenzia un futuro incerto senza una decisa svolta verso la trazione elettrica.

La ricerca, condotta da economisti della Scuola Superiore S.Anna e del Centro Ricerche Enrico Fermi, analizza le ripercussioni economiche, industriali e sociali di una mancata transizione.

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Scenari preoccupanti per la produzione e l’occupazione

In assenza di politiche adeguate, la produzione nazionale di autoveicoli potrebbe dimezzarsi entro il 2030. Lo studio prospetta una significativa perdita di valore della produzione, calo delle vendite e consistente riduzione dei posti di lavoro. Gli oneri per la cassa integrazione rappresenterebbero un ulteriore aggravio per le finanze pubbliche.

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Proposte per un rilancio orientato all’elettrico

Per invertire tale tendenza, lo studio propone misure di sostegno alla domanda, come incentivi stabili per le vetture a zero emissioni e meccanismi di premialità per la produzione nazionale. Si suggerisce anche di sperimentare il social leasing e di accelerare l’elettrificazione delle flotte aziendali. Un altro aspetto cruciale è lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e il sostegno alla produzione di tecnologie e componenti strategici per l’elettrico, come le batterie.

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Necessità di un quadro normativo stabile

Andrea Boraschi, Direttore di Transport and Environment Italia, afferma che la crisi del settore ha radici profonde, precedenti all’avvento dell’auto elettrica.

Sottolinea come l‘elettrificazione rappresenti il futuro della mobilità e invita l’Italia a garantire un quadro regolatorio e fiscale stabile per favorire la transizione.

Uscire dalla neutralità tecnologica

Massimiliano Bienati, Responsabile delle politiche dei Trasporti di ECCO, ritiene che il dibattito debba superare la neutralità tecnologica.

È necessario sviluppare un piano industriale incentrato sull’innovazione e la ricerca nel campo dell’elettrico, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione europei.

Il costo elevato dell’inazione

Lo studio quantifica gli impatti della mancata transizione in diversi scenari. Anche nello scenario più prudenziale, si registra una notevole perdita di valore della produzione, un calo del consumo di automobili e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. La mancata azione porterebbe a un ciclo economico regressivo.

Il destino della produzione auto in Italia secondo T&E

  1. Entro il 2030, senza transizione, la produzione auto italiana si dimezzerà.
  2. Prevista una riduzione delle vendite fino al 58% rispetto al 2020.
  3. Si stimano oltre 66 mila posti di lavoro a rischio nello scenario più prudenziale.
  4. Nel peggiore scenario, le perdite di posti diretti raggiungono il 77,6% rispetto al 2020.
  5. Il costo della cassa integrazione potrebbe arrivare a 2 miliardi di euro.
  6. La perdita di valore della produzione potrebbe toccare i 7,49 miliardi di dollari.
  7. Il calo del consumo di automobili è stimato fino a 4,66 miliardi di dollari.
  8. Lo studio è stato commissionato da ECCO e Transport and Environment (T&E).
  9. La ricerca è stata condotta da economisti della Scuola Superiore S. Anna e del Centro Ricerche Enrico Fermi.
  10. Si sollecita un piano con incentivi per le zero emissioni e sostegno alla produzione elettrica.

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Ultima modifica: 7 Aprile 2025