Il mercato auto italiano si trova ad affrontare una sfida cruciale: il rinnovamento del parco circolante, caratterizzato da un’età media elevata e una bassa percentuale di veicoli elettrici.
In Italia, solo il 24,8% delle auto in circolazione è stato immatricolato da meno di cinque anni, il che significa che oltre il 75% delle vetture risale a prima del 2018.
Questa situazione colloca l’Italia in una posizione di ritardo rispetto ad altri importanti mercati europei.
Ad esempio, in Belgio il 35,5% delle vetture ha meno di cinque anni, mentre in Germania la quota è del 32,2%. Anche Francia (25%) e Paesi Bassi (29,2%) presentano un parco auto più giovane rispetto a quello italiano.

L’età media delle auto in Italia è di 12,5 anni, una delle più alte in Europa. Questo dato è preoccupante, soprattutto se confrontato con la media di altri paesi come la Francia (11 anni), la Germania (10,1 anni) e il Regno Unito (8,6 anni).
Un parco auto datato comporta conseguenze negative sia sull’ambiente che sulla sicurezza
Veicoli più vecchi tendono ad essere meno efficienti dal punto di vista dei consumi e delle emissioni, contribuendo all’inquinamento atmosferico. Inoltre, la mancanza di tecnologie di sicurezza più recenti può aumentare il rischio di incidenti.
La sfida per l’Italia è quindi quella di incentivare il rinnovamento del parco circolante, promuovendo l’acquisto di veicoli più moderni ed ecologici.
Investimenti in infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, politiche di incentivazione all’acquisto e campagne di sensibilizzazione sull’importanza di un parco più giovane sono elementi cruciali per affrontare questa sfida.
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Ultima modifica: 31 Ottobre 2024