La notizia dell’ abbandono di Carlos Tavares da Stellantis ha colto di sorpresa il mondo economico e politico.
L’ uscita del manager, che aveva contribuito in modo significativo alla nascita del colosso automobilistico, è avvenuta in un momento delicato per il gruppo. Stellantis sta affrontando una fase di difficoltà, caratterizzata da cali degli utili e delle vendite, in particolare negli Stati Uniti.
Tensioni interne e sfide di mercato
Diverse fonti riferiscono di divergenze sul futuro di Stellantis tra azionisti, consiglio di amministrazione e lo stesso Tavares.
Tra i motivi di attrito si segnalano il calo delle vendite, una gamma di veicoli non allineata alle esigenze del mercato americano e un eccesso di scorte.
La sfida per il successore di Tavares sarà ardua. Dovrà rilanciare le vendite e migliorare la competitività in mercati cruciali come quello americano.

Il suturo di Stellantis dopo Tavares: tra elettrificazione e nodo italiano
Il nuovo amministratore delegato dovrà definire una strategia a lungo termine che concili efficienza e qualità.
L’ elettrificazione, dopo anni di forti investimenti, ha subito un rallentamento a causa della bassa domanda.
Inoltre, i piani per l’ Italia hanno causato tensioni tra la società, i sindacati e il governo, creando un altro nodo da sciogliere.
La scelta del nuovo CEO è iniziata e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, John Elkann guiderà un comitato esecutivo ad interim.
Le dimissioni di Tavares hanno generato un acceso dibattito politico, con i partiti che esprimono posizioni diverse riguardo alla gestione precedente e alle prospettive future di Stellantis.
La richiesta di un intervento parlamentare da parte di Fratelli d’Italia e Calenda evidenzia l’importanza strategica dell’azienda per l’economia italiana.
La Lega, invece, concentra l’attenzione sull’aspetto economico, sollevando interrogativi sulla gestione finanziaria dell’azienda.

Fratelli d’Italia: appello per la comparsa di Elkann in Parlamento
Tommaso Foti, portavoce del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera, auspica che «John Elkann si presenti al più presto in Parlamento per riferire sul futuro di Stellantis».
La formazione politica di Giorgia Meloni sostiene che «la transizione al nuovo management richiede responsabilità, tutela dell’occupazione e valorizzazione delle competenze».
L’accento viene posto sulla necessità di garantire una transizione responsabile che tuteli i lavoratori e le loro professionalità.

Calenda: nessuna nostalgia per Tavares, urgente convocazione di Elkann
Carlo Calenda, leader di Azione, afferma che «non rimpiangerà» l’amministratore delegato uscente. Calenda definisce Tavares «Il sostenitore della teoria “darwiniana” applicata però solo ai lavoratori».
Prosegue, dichiarando che «Ora diventa ancora più urgente riconvocare Elkann in Parlamento. Domani scriverò a Fontana».
La critica di Calenda è rivolta alla gestione del personale da parte di Tavares, accusato di aver adottato un approccio basato sulla competizione a discapito dei dipendenti.
La Lega: unterrogativi sul compenso per l’rx CEO
I leghisti dichiarano di essere «curiosi» di sapere quanto percepirà l’ex amministratore delegato come «premio economico dopo la sua disastrosa gestione».
La perplessità della Lega si concentra sull’eventuale corresponsione di un bonus economico a Tavares nonostante i risultati controversi ottenuti durante il suo mandato.
Il futuro di Stellantis si prospetta complesso e il nuovo management dovrà affrontare questioni delicate come la salvaguardia dell’occupazione, la valorizzazione delle competenze e la stabilità economica.
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Ultima modifica: 2 Dicembre 2024