Stellantis accelera «La 500 elettrica sul mercato Usa»

di Elena Comelli

Stellantis chiude il primo semestre dell’anno con un utile netto di 7,96 miliardi di euro, in aumento del 34 per cento, e vola in Borsa, con un balzo che ha sfiorato ieri il 5% (+4,92%) a Piazza Affari. Il ceo Carlos Tavares, parlando in conferenza stampa con i giornalisti, ha definito i risultati «sorprendenti». «Potremmo subire un calo delle entrate nette del 60% e saremmo ancora in nero, il che è un risultato fantastico. Dimostra che Stellantis è un’azienda per tutte le stagioni».

Tavares ha affermato che la redditività è migliore rispetto ai concorrenti diretti e che l’elettrificazione procede speditamente. Il colosso automobilistico risultato dalla fusione di Fiat Chrysler e Peugeot ha messo a segno 88 miliardi di euro di ricavi netti, in crescita del 17% rispetto a 11° semestre 2021, superando di gran lunga il consenso degli analisti, che era fermo a 83,2 miliardi. Il flusso di cassa industriale netto si attesta a 5,3 miliardi di euro, in aumento di 6,5 miliardi di euro rispetto al 1° semestre 2021, e l’utile operativo rettificato è a 12,4 miliardi, in crescita del 44% sul 1° semestre 2021, con un margine del 14,1%. Alla crescita dei ricavi hanno dato contributo rilevante «i forti prezzi netti» delle auto vendute, il migliorato mix dei veicoli e l’effetto cambi.

Nei due principali mercati del gruppo, il Nord America ha visto volare i ricavi da 32,4 a 42,4 miliardi, mentre in Europa sono diminuiti leggermente (da 32 a 31,3 miliardi).

Il Nord America rimane la regione a più alto margine operativo (18,1%), sostenuta dai marchi di Suv e camion Ram e dove a breve sbarcherà la 500 elettrica, già campione d’incassi in Italia e Germania.

 

Carlos Tavares Ceo Stellantis

Nel dettaglio le vendite di auto elettriche sono aumentate quasi del 50% a 136 mila unità, posizionando Stellantis al secondo posto nel mercato Ue30. Di contro l’Europa ha la redditività più bassa, dove le vendite sono diminuite del 18% e il margine operativo è stato del 10,4%. Il mercato europeo è previsto al ribasso per tutto l’anno: le immatricolazioni sono attese in calo del 12% nel 2022, anziché del 2% previsto a inizio anno.

Per ora il tracollo non toccherà Stellantis

«Il mercato è guidato dall’offerta più che dalla domanda a causa della crisi dei chip che sta migliorando», dice Tavares. «Il nostro portafoglio ordini è di tre volte superiore rispetto al periodo preCovid e quindi non temiamo impatti per il 2022. Per il 2023 c’è qualche preoccupazione in più».

Il ceo ha avvertito che la fiducia dei consumatori europei si deteriora per l’inflazione e la possibile recessione alle porte. Per Tavares, l’Europa è più a rischio recessione rispetto agli Stati Uniti. «In caso di taglio alle forniture di gas dalla Russia, è probabile che la Germania vada in recessione, trascinando con sé prima la Francia e poi il Sud Europa».

Il manager portoghese ha sottolineato che il gruppo ha due stabilimenti in Germania e ha un piano di emergenza per rimpiazzare il gas con altre fonti di energia, elettricità in testa.

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Ultima modifica: 29 Luglio 2022