Pininfarina, Bertone, Giugiaro, la storia dell’auto intreccia da sempre quella del design, la via dell’innovazione a quattro ruote è costellata di grandi nomi e di intramontabili capolavori.
Partiamo da Pininfarina, la storica carrozzeria torinese fondata proprio 90 anni fa da Battista Farina, per tutti Pinìn (Giuseppino, in dialetto, perché ricordava il padre Giuseppe). È il figlio Sergio (1926-2012) che chiede al presidente della Repubblica Gronchi di cambiare cognome e questo succede nel 1961, quando diventa amministratore delegato dell’azienda e ha da poco costruito il nuovo stabilimento di Grugliasco.
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In quegli anni Pininfarina realizza un modello particolare di Lancia Flaminia, la 335, in soli cinque esemplari, che fa il suo debutto in occasione della visita della regina Elisabetta a Roma e viene ancora usata dal presidente della Repubblica per le parate di Stato (il Quirinale ne ha due; due sono in altrettanti musei e una, donata alla sovrana inglese, risulta a Buckingham Palace).
Pininfarina ha ricevuto due compassi d’oro, il prestigioso riconoscimento dell’ADI, Associazione per il Design Industriale. Il primo è andato alla concept car Pininfarina Nido (2008). E il secondo alla Ferrari F12 berlinetta (2014).
Ma come non ricordare la Lancia Aurelia B24 spider del film Il Sorpasso di Dino Risi, insieme all’Alfa Romeo Giulietta Spider?
Sportività, eleganza, leggerezza. E tra le cento Ferrari che escono dalla matita di Pininfarina in 65 anni di attività, ci sono anche la Dino Berlinetta del 1965 e la 308 GTB del 1975.
L’epopea di Bertone
Passiamo a un altro grande nome del mondo dell’auto, quello di Bertone. Giovanni fonda la carrozzeria a Torino nel 1912 e il figlio Nuccio prende in mano l’azienda dal dopoguerra fino alla sua morte, nel 1997.
Bertone firma alcuni modelli leggendari di Lamborghini, la Countach e la Miura, oltre alla Lancia Stratos, regina dei rally negli anni Settanta. Ma – scherzo del destino – vince il Compasso d’oro solo nel 2004 per la Nuova Panda.
Giorgetto Giugiaro, un fenomeno
Infine Giorgetto Giugiaro (classe 1938), che si forma giovanissimo al Centro Stile Fiat di Dante Giacosa e poi a soli 21 anni viene chiamato da Bertone a dirigere la carrozzeria.
Nella sua lunga carriera ha collezionato sette lauree ad honorem e ben cinque Compassi d’Oro, firmando prodotti intramontabili. Come la Volkswagen Golf, numerose Alfa Romeo. E auto da sogno come la DeLorean DMC-12 di Ritorno al futuro, trilogia di Robert Zemeckis.
Pierluigi Masini
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Ultima modifica: 23 Marzo 2020