Peugeot 308 Hybrid 225 cv, prova della l’ibrida alla spina top di gamma

La poderosa testa di Leone che spicca sulla calandra di 308, c’è tutto l’orgoglio di Peugeot.  Quello del Marchio che traina Stellantis in Europa.  Il nuovo logo, che ha esordito proprio sulla terza generazione della compatta, sintetizza l’ambizione di competere per il vertice della categoria. Il debutto del gruppo motopropulsore ibrido ricaricabile su questo modello rappresenta l’ulteriore conferma. Gli artigli sono belli possenti,

Nuova 309 è la sintesi di una ottimizzazione generale a approfondita. La piattaforma modulare Emp2 è stata perfezionata grazie a una superiore rigidezza torsionale e al baricentro abbassato. Votata a un comportamento dinamico più preciso, nonostante dimensioni superiori. Rispetto alla seconda serie la cinque porte è cresciuta di undici centimetri, la wagon di quattro.

Si presenta aggressiva. Due centimetri più bassa, con i passaruota in evidenza, la mascherina che monopolizza la superficie del frontale e i fari full led, a matrice sulla versione in prova. Hanno il loro effetto.

La Peugeot 308 Hybrid 225 alla spina a nostra disposizione con l’allestimento GT Pack rappresenta il top di gamma. Giocoforza anche per il prezzo, che va a sfiorare i 46.000 euro. Di fatto doppiando il prezzo di partenza della gamma del 1.2 benzina da 100 cv. 

Peugeot 308 berlina 5 porte

Optional a pagamento della versione sono il caricatore di bordo da 7,4 kW, il tetto panoramico apribile e la tinta speciale Blu Vertigo, per 2.200 euro: per il resto c’è tutto il desiderabile, per, sicurezza, comfort, intrattenimento ed estetica. Nulla da obiettare, di serie è completa, ma il listino resta è elevato. Per i macinatori di chilometri c’è la motorizzazione 1.5 diesel a completare la gamma, ma l’ibrida ricaricabile è l’alfiere della gamma.

A breve la full electric

Non è dato sapere quanto lo resterà, perché la versione completamente elettrica è in arrivo quest’anno. Con batterie da 54 kWh, un’autonomia dichiarata di circa 400 km e una potenza di 156 cavalli. In questo molto inferiore rispetto alla PHEV, che sfodera una potenza combinata di 225 cavalli e 360 Nm di coppia. Un modello interessante.

Il “volantino”, classico di Peugeot

Si presenta bene, per scheda tecnica e, come detto, per fattezze più spigolose e muscolari. In abitacolo c’è aria nuova, ma resta un nodo storico per le Peugeot degli ultimi anni. Il binomio volante piccolo/cruscotto rialzato, dalla foggia sempre piacevole, ma poco compatibile nella “convivenza” tra corona e strumentazione. Almeno per la maggior parte della potenziale clientela.  Nel nostro caso, con un’altezza di 1,80 metri, abbiamo trovato la sistemazione giusta, usufruendo di una buona interazione con l’i-cockpit digitale e tridimensionale. Piacevole.

La questione è molto soggettiva. Consigliamo prima qualche ora di prova per verificare la sintonia. Per tutti invece, una magagna c’è. Nella strumentazione il pop-up delle indicazioni del satellitare si sovrappone temporaneamente al menù delle modalità di guida. Impedendo, per esempio di passare a ibrido ad elettrico o viceversa. Nel traffico urbano, col GPS al lavoro di sovente, può succedere di non poter variare alimentazione per periodi abbastanza lunghi. 

Subito a proprio agio: ciò grazie alle comode sedute. Gli interni sono in misto TEP/Alcantara – l’unico altro accessorio a richiesta è la pelle Nappa (1.000 euro) – una soluzione di ottimo compromesso tra eleganza e sportività. L’abitabilità è buona per quattro persone, scarificata per cinque, ma non potrebbe essere altrimenti, anche se il tunnel centrale posteriore, dove ci sono le bocchette del climatizzatore, non è molto alto. Nessuno è perfetto,

A bordo!

Qualche sacrifico è da mettere in preventivo, La batteria da 12,4 kilowattora, stivata presso la seconda fila di sedili, comporta un calo di circa 50 litri di capacità del bagagliaio. Permette un’autonomia reale, senza patemi, di circa 45 chilometri in marcia solo elettrica rispetto ai 60 dichiarati. La ricarica da presa domestica è quantificabile in sei/sei sette ore. Se si ha la possibilità di utilizzare il caricatore da 7,4 kW, in meno di due ore è assicurato il tragitto classico da commmuter.

Occorre sfruttare al meglio la batteria

Bisogna utilizzarla con criterio. L’ibrido plug-in regala un plus di potenza e un vantaggio quanto più si tiene la batteria a pieno regime. In questo caso le percorrenze reali nel ciclo misto possono avvicinare in venti chilometri/litro. Altrimenti nella marcia ibridanormale” a batteria azzerata i a circa 15 km/litro. Ovvero 600 km con un pieno, che diventano 650 circa con una carica. Se rabboccate spesso di elettroni la coperta si allunga e diventa vantaggiosa,

Su asfalto la 308 gioca bene le sue carte. I 17 quintali a vuoto non sono un preambolo propizio, ma assetto e sterzo sfoderano un buon equilibrio. Poco rollio e precisione negli inserimenti, aggiungendo che le prestazioni promesse ci sono tutte. Anzi, lo scatto è sotto la soglia dei sette secondi, sette decimi meglio del dichiarato, e le riprese sempre pronte. La sinergia tra benzina ed elettrico funziona. Efficace. 

La hatchback è piuttosto agile quando si prende confidenza a gestire la superiore massa, senza essere legnosa, anche se i cerchi a 18 pollici con spalla ribassata a 40 fanno pagare qualche pegno quando l’asfalto non è a effetto biliardo. Peccato, perché il comfort acustico, grazie anche all’aerodinamica sviluppata (Cx di 0,28) è ottimo, quasi da pura elettrica, anche a passo sostenuto. Il contesto resta di alto livello.

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Ultima modifica: 13 Aprile 2022