Il crollo del petrolio potrebbe avere ripercussioni a breve termine sull’industria dell’auto. Specialmente quella delle elettriche. La domanda evapora e le quotazioni del petrolio Wti crollano ai minimi storici, scendendo prima sotto il dollaro al barile per poi girare in negativo per la prima volta.
Una caduta mai vista, che mostra come i tagli alla produzione decisi dall’Opec+ non siano adeguati. Non riescono a tenere il passo col crollo della domanda.
Le Borse tengono. L’Europa chiude in positivo, eccetto Madrid in calo dello 0,64%. Milano è stabile (+0,05%) al termine della prima seduta di una settimana caratterizzata dal Consiglio Europeo e dall’attesa per la decisione sul rating dell’Italia di S&P. Wall Street soccombe alla caduta libera del petrolio pur contenendo le perdite con i tecnologici.
Con i lockdown imposti nelle maggiori economie, la domanda di petrolio è crollata e a nulla sono finora valsi i tagli alla produzione decisi dall’Opec+. «Nessuna riduzione della produzione può essere abbastanza veloce e profonda guardando alla dinamica dei prezzi», evidenziano altri analisti, osservando come i prezzi del Wti e del Brent avevano già perso più della metà del loro valore nel 2020 con il Covid-19 e la prevista recessione. Mai da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1983 i prezzi del Wti sono scesi così in basso.
Tremano le società dello shale americano: con i prezzi attuali il rischio è quello di un’ondata di bancarotte e del crollo di un settore che ha contribuito alla rivendicata indipendenza energetica americana più volte ventilata da Donald Trump. Il vero motivo del collasso record di ieri risiede però innanzitutto nello ‘swap’ sulle scadenze.
Il future di maggio (che ha perso il 305% a -37,63 dollari) sarà sostituito oggi da quello con scadenza giugno e tutti gli operatori lo hanno abbandonato a favore del nuovo contratto che ha ‘limitato’ il calo a 16,30% a 20,95 dollari a barile, rendendo meglio l’idea sul reale valore dell’oro nero. Anche il Brent ha viaggiato più tranquillo, in ribasso dell’8,55% a 25,68 dollari, con una forchetta rispetto al Wti di giugno in linea con i valori storici. Con prezzi così bassi, le Case auto come indirizzeranno la produzione a breve termine.
Quale futuro per il carburante?
E soprattutto i potenziali clienti, intimoriti dalla situazione economica poco solida, si orienteranno sulle più costose auto elettriche? Ci pare una scelta poco probabile. O sulle più economiche benzina e diesel. O limiteranno di molto acquisti?
Ultima modifica: 21 Aprile 2020