Via libera al motore termico in Europa, revocato lo stop del 2035

Il motore termico sopravviverà sulle automobili oltre il 2035 in Europa. Te deum, era una questione di buon senso.

L’Unione europea ricalibra la rotta sul comparto delle quattro ruote.

Il pacchetto presentato dalla Commissione introduce flessibilità regolatoria, apre ai biofuel e ridefinisce il percorso verso la decarbonizzazione. La linea resta climatica, cambiano strumenti e tempi.

Motore termico
Il motore termico andrà avanti perché… funziona!

Il dossier include una misura mirata sulle flotte aziendali. Bruxelles fissa obiettivi obbligatori nazionali per sostenere l’adozione di auto a zero e basse emissioni da parte delle grandi imprese. I target verranno declinati Stato per Stato

. L’accesso agli incentivi pubblici sarà vincolato a etichette emissioni e alla dicitura Made in the EU.

La scelta introduce tutele produttive. Il sostegno pubblico premia l’origine europea e la trasparenza informativa. Il mercato delle flotte diventa leva industriale e regolatoria.

Flotte aziendali e requisiti obbligatori

La Commissione imposta un meccanismo vincolante. Ogni Paese dovrà rispettare traguardi prestabiliti. I dettagli operativi restano in definizione, ma il perimetro è chiaro.

Le grandi aziende diventano protagoniste della transizione. Le auto beneficiarie di fondi pubblici dovranno rispettare requisiti ambientali e di provenienza. L’obiettivo è accelerare l’adozione senza disperdere risorse.

La misura ridisegna le politiche di acquisto. Le flotte influenzano volumi, residui e filiere. Bruxelles punta a orientare la domanda con criteri omogenei.

Batterie, Omnibus e semplificazione

Il pacchetto rafforza la catena del valore delle batterie. Sono previsti 1,8 miliardi di euro, con 1,5 miliardi in prestiti a tasso zero. La finalità riguarda capacità industriale, investimenti e competitività.

Arriva anche l’Automotive Omnibus. Il provvedimento mira a ridurre oneri amministrativi e costi per i produttori europei. I risparmi stimati raggiungono 706 milioni di euro all’anno.

La Commissione interviene sulle normative secondarie. Sono previste semplificazioni nei test di omologazione e un aggiornamento delle regole di etichettatura. L’obiettivo riguarda informazioni complete sulle emissioni al momento dell’acquisto.

La direzione è chiara. Meno burocrazia, più chiarezza per clienti e industria. E spazio, anche al motore termico.

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Neutralità tecnologica e 2035 rivisto. Il motore termico canterà ancora

Il nodo centrale riguarda il 2035. Salta lo stop totale ai motori termici. L’obiettivo CO₂ passa dal 100% al 90%. La scelta introduce margini di adattamento.

Apostolos Tzizikostas, commissario ai Trasporti, ha spiegato: La riduzione degli obiettivi di CO₂ dal 100% al 90% consentirà flessibilità al mercato: pensiamo che circa il 30-35% delle auto saranno non elettriche.

Le alternative includono combustione interna, ibridi plug-in, range extender e tecnologie emergenti nel prossimo decennio.

Stephane Séjourné, commissario all’Industria, ha ribadito il principio guida: Affermiamo chiaramente il principio della neutralità tecnologica.

L’elenco delle soluzioni ammesse comprende 100% elettrico, ibridi plug-in e elettrico ad autonomia estesa.

Volvo XC70, plug-in hybrid con range extender

La decarbonizzazione resta l’obiettivo. Cambiano le modalità di calcolo. Le emissioni dovranno essere compensate a monte. Il pacchetto dovrà passare Parlamento e Stati membri.

Il governo tedesco accoglie positivamente l’impostazione. Il cancelliere Friedrich Merz ha commentato: Maggiore apertura tecnologica e maggiore flessibilità sono passi nella giusta direzione, chiedendo un esame puntuale delle proposte.

Il confronto resta aperto. Il pacchetto prova a tenere insieme clima, mercato e lavoro.

E il motore termico, al momento molto più pratico delle motorizzazioni al 100% elettriche, specie si ibridizzato , vede proseguire la sua gloriosa storia.

Le 5 cose da sapere sull’Automotive UE e il motore termico dopo il 2035

  1. Flotte con target obbligatori nazionali.
  2. Incentivi legati a emissioni e Made in the EU.
  3. Batterie: 1,8 miliardi di euro, prestiti a tasso zero.
  4. 2035: obiettivo CO₂ al 90%, neutralità tecnologica.
  5. Il cancelliere Friedrich Merz: Maggiore apertura tecnologica e maggiore flessibilità sono passi nella giusta direzione.

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Ultima modifica: 17 Dicembre 2025