Monopattini caos, senza regole si rischia la vita

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Il curriculum è macchiato da 16 ricoveri negli ultimi cinque mesi per incidenti stradali nel solo territorio della Città metropolitana di Bologna. «Senza regole vere, a bordo di un monopattino elettrico si può anche rischiare la vita», conferma Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale.

Proprio sotto le Due Torri la prima vittima a giugno 2020. L’altra notte, un nuovo incidente che ha coinvolto un 19enne, ora ricoverato in ospedale in prognosi riservata.

Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale
Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale

Come si vince la battaglia per la sicurezza?

«Si vince con norme ’maggiori’, più dettagliate e rivolte a questo veicolo in particolare, che non può essere trattato come una bicicletta». Lavorando su che fronti? «Dalla metà di aprile, sono in fase di studio, da parte della Commissione trasporti, nuove regole per aumentare la sicurezza dei conducenti dei monopattini elettrici come quella degli altri utenti della strada».

Nel dettaglio?

«Si parte dalla guida dei ’due ruote’ alimentati a batteria riservata ai soli maggiorenni, all’utilizzo del casco di sicurezza, ora obbligatorio solo per i minorenni».

Si è parlato tanto anche di visibilità in questi mesi, in modo particolare nelle ore notturne, un accorgimento che avrebbe potuto forse anche evitare l’incidente avvenuto a Imola l’altra notte.

«Fra le regole in fase di studio c’è anche la possibilità di rendere obbligatorio un gilet catarifrangente e il divieto di circolazione dopo il tramonto, oltre al la circolazione consentita unicamente sulle strade urbane: più di una volta è capitato di ’beccare’ qualcuno a bordo di un monopattino anche sulle tangenziali».

In particolare, nella città di Bologna, si vedono passare anche sotto i portici.

«La superficie regolare dei marmi rende il loro tragitto decisamente più comodo rispetto ai sampietrini, ma è assolutamente vietato, soprattutto perché si tratta di veicoli molto silenziosi, con il rischio di investire qualcuno».

E qui si presenta un altro ’nodo’, la convivenza con gli altri utenti che non siano automobilisti.

«Fra le regole in fase di studio vi è la possibilità di ridurre la velocità massima a 20 chilometri orari (mantenendo i sei all’ora nelle ciclopedonali) e il divieto di sosta sui marciapiedi (con rimozione forzata), in modo che i monopattini non finiscano per intralciare la via ad anziani o persino invalidi».

Capitolo silenziosità: una soluzione non potrebbe essere dotare i monopattini di un ’suono’, come quello delle auto elettriche?

«Sicuramente, ma c’è anche da dire che in dotazione (e non sempre succede) dovrebbero avere un campanello, proprio come quello delle biciclette. Sono mezzi che stanno conoscendo una vera fortuna: 125mila le vendite fra gennaio e luglio 2020 secondo le stime di Gfk, e 180 mila quelli in Italia. Per questo, il loro utilizzo in sicurezza passa da normative sempre più precise e ragionate. Nell’interesse di tutti».

Gabriele Tassi 

Ultima modifica: 15 Giugno 2021