La grande macchia di luce in mezzo al deserto del Nevada produce idee ed energie a getto continuo. Parte dal Ces di Las Vegas la nuova frontiera dell’elettronica, l’ultimo passo dell’intelligenza artificiale applicato al mondo delle auto. Al centro della grande rassegna americana si colloca di diritto Mercedes con il lancio del sistema MBUX (Mercedes Benz User Experience), un sofisticato apparato elettronico che si basa sull’intelligenza artificiale abbinata ad un sistema operativo a funzionalità intuitive.
MBUX sarà montato di serie sulla nuova Classe A, già pronta per il debutto al prossimo salone di Ginevra, e sulle altre compatte della Stella. In anteprima assoluta abbiamo potuto testare il sistema su un’auto ancora camuffata per non rivelare linee e dettagli. MBUX ha lo scopo dichiarato di semplificare la vita al guidatore , cancellando di fatto comandi, pulsanti e complicate architetture digitali. Il touchscreen è grande e doppio. Ma mentre tachimetro e contagiri conservano la loro impostazione classica , il touch di destra ( da 10,25 pollici) è imperniato su una grafica tridimensionale. Al centro un comando vocale dalle capacità straordinarie, in grado di interpretare le richieste del guidatore e di rispondere in termini rapidissimi, attivando comandi o ricerche specifiche. Il tutto con la più assoluta naturalezza senza sillabare le parole e senza dover ripetere ordini e richieste. Basta un “hi Mercedes” per aprire il canale di conversazione.
L’auto risponde a tono e si predispone ad assecondare i comandi del guidatore. Puoi indicare la meta del viaggio e avviare la navigazione, puoi chiedere di regolare clima, sedili, modalità di guida; puoi avere notizie sulla temperatura esterna sulle previsioni meteo di località distanti migliaia di chilometri. Puoi scegliere il ristorante, il film o lo spettacolo da vedere in una destinazione scelta. In altre parole gestisci un comando vocale che ti mette a contatto con un assistente virtuale capace di risolvere ogni problema.
Tutto nella più assoluta sicurezza, senza mai staccare le mani dal volante e senza fattori di distrazione. Per rendere ancora più efficace la ricerca di una destinazione, la nuova Classe A adotterà il sistema di ricerca “what3words”. Si tratta di una sorta di indirizzario globale che ha diviso tutto il.mondo in griglie di 3 metri per 3 e a ciascuna di queste piccole aree sono state associate tre parole in sequenza. Basta pronunciarle perchè l’auto ti porti con esattezza millimetrica in quella fettina di mondo.
L’auto che dialoga con l’uomo
Dunque, auto sempre più intelligenti e capaci di dialogare con l’uomo. Addirittura di memorizzare gusti, inclinazioni e modalità di guida, come accade nell’ambizioso progetto Nissan Brain to Vehicle. E’ un sistema di realtà aumentata, che mette in correlazione il cervello umano con il veicolo. Un casco munito di sensori viene indossato dal conducente , ne analizza le onde cerebrali, ne interpreta le intenzioni e decodifica le modalita’ di guida, trasferendole al veicolo che organizza i parametri, traducendoli in azioni. In attesa dell’auto a guida aitonoma, che proprio al CES misura i suoi progressi con Mercedes Classe S, ecco questo suggestivo rapporto tra uomo e intelligenza artificiale . Una santa alleanza che guarda al futuro.
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 2 Gennaio 2020